CANNABIS. L’ESPERTA: IMPROPONIBILE NON GARANTIRE QUELLA MEDICA.
DEL BORRELLO (TOSSICOLOGIA FORENSE): NON SI PUO’ IGNORARE TERAPIA (DIRE) Bologna, 17 giu. – “In uno Stato civile è improponibile” non garantire la fornitura di cannabis terapeutica per i malati. “E’ una questione di diritti civili”. E’ la dura presa di posizione di Elia Del Borrello, medico legale e responsabile del laboratorio di tossicologia forense dell’Alma Mater di Bologna, ascoltata questo pomeriggio in commissione Sanità del Comune. Per il trattamento del dolore, sostiene Del Borrello, “non solo è lecito, ma è doveroso che sia di più ampio spettro e il più facilitato possibile. Non si può ignorare questa terapia. E rimango scioccata per il fatto che non si riesce a garantire il fabbisogno. E’ una questione di diritti civili”. E aggiunge: “Così come inorridisco quando sento che per la sedazione profonda una persona si deve pagare il farmaco, lo stesso parametro lo utilizzo quando una persona ha una grave patologia e ha difficoltà ad arrivare al farmaco. In uno Stato civile è improponibile, non riesco a dare una giustificazione a questo”. Del Borrello cita un fabbisogno di 2.600 chili all’anno di cannabis terapeutica. “Se non riusciamo a fornirli, alimentano il mercato clandestino- avverte- e secondo me il bisogno è anche più ampio. Mi sembrano briciole, forse perchè nei sequestri che vedo le quantità sono talmente grosse. Mi sembra impossibile che lo Stato non riesca a far fronte a una produzione così”. E proprio a fronte di queste “difficoltà di prescrizione e approvvigionamento, spesso i sequestri vengono fatti anche a persone con patologie che si mettono le piantine sul balcone”, sottolinea il medico legale. Per la responsabile del laboratorio di tossicologia forense, inoltre, “dobbiamo continuare e approfondire gli studi, migliorare le conoscenze e l’estrazione. Purtroppo siamo agli albori, sappiamo ancora poco delle varietà che ci sono. Dobbiamo avere un orizzonte aperto su nuove coltivazioni e principi attivi, ma con le dovute accortezze invece sulla liberalizzazione incontrollata della cannabis- avverte Del Borrello- che è una questione da discutere in punta di piedi”.
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