Questa mattina ancora seggi scoperti, gli elettori sono stati rimandati a casa.
PALERMO – Ieri oltre novanta presidenti di sezione elettorale a Palermo hanno rinunciato all’incarico e gli uffici comunali, d’intesa con la Corte d’appello, si sono dovuti attivare immediatamente per sostituire i nominativi che hanno dato forfait e completare lo scacchiere dei seicento seggi. Una contro il tempo nel capoluogo siciliano per garantire il normale svolgimento delle elezioni amministrative e dei referendum sulla giustizia.
Molte rinunce sarebbero arrivate all’ultimo minuto e senza preavviso, provocando così grossi ritardi nelle procedure di insediamento dei seggi previste per oggi pomeriggio. Una situazione che sta costringendo a un autentico tour de force l’intero Servizio elettorale del Comune di Palermo, guidato dalla dirigente Alessandra Autore.
Impegnato nella risoluzione del problema anche il segretario Generale del Comune, Antonio Le Donne, che segue l’evolversi della vicenda in prima persona. Per risolvere il problema Palazzo delle Aquile, d’intesa con la Corte d’appello a cui spetta la designazione formale degli incarichi di presidente di seggio, ha chiesto a molti funzionari comunali la disponibilità a impegnarsi in prima persona e una richiesta d’aiuto è stata avanzata anche agli ordini degli avvocati e dei commercialisti.
MANCANO ANCORA 37 PRESIDENTI
Alle 10 di questa mattina 37 seggi elettorali di Palermo non erano ancora. In numerose scuole del capoluogo siciliano, dove dalle 7 di questa mattina si sarebbero dovuti accogliere gli elettori per le Amministrative e i referendum sulla giustizia, regna il caos: scrutinatori fermi dalle 16 di sabato in attesa di un presidente per potere dare avvio alle operazioni di voto. Il Servizio elettorale del Comune ha lavorato per tutta la notte facendo centinaia di telefonate e ricevendo tantissimi no. Nelle 37 sezioni ancora scoperte questa mattina gli elettori sono stati rimandati a casa. Il Comune ha fatto un appello agli ordini degli avvocati e dei commercialisti, e in molti casi ha nominato propri funzionari per cercare di sopperire al problema. In alcune scuole è stato chiesto a uno degli scrutinatori di assumere la funzione di presidente di seggio.
IL COMUNE: ATTI IN PROCURA
“In relazione alla situazione determinata dalla rinuncia da parte di soggetti nominati a svolgere la funzione di presidenti del seggio, mentre si sta cercando di ovviare alle conseguenze di questo irresponsabile comportamento, l’amministrazione comunale sta inviando gli atti alla Procura della Repubblica per ogni azione di competenza finalizzata all’accertamento di responsabilità di natura penale“. Lo si legge in una nota del Comune di Palermo in merito al caos nei seggi elettorali causato dalle defezioni dell’ultimo momento da parte dei presidenti di seggio designati.
LEGA A QUIRINALE-VIMINALE: CAOS A PALERMO, ALLUNGARE ORARIO
A Palermo, dove sono in programma anche le Amministrative, in alcuni seggi non è ancora possibile votare per i Referendum per la mancanza di presidenti. Lo segnala la Lega che si appella al Capo dello Stato e al ministro dell’Interno: “Situazione grave e inaccettabile, democrazia a rischio, è necessario allungare l’orario del voto”, sottolineano fonti del partito di Matteo Salvini. “Caos seggi a Palermo, città con più di 600mila abitanti chiamata a esprimersi anche per le Amministrative, e anomalie e rallentamenti in altri Comuni”. Dalle 7 di questa mattina, la Lega sta raccogliendo segnalazioni da tutta Italia per quello che il partito di Matteo Salvini chiama “scandaloso e sconvolgente furto di democrazia. Nel capoluogo siciliano mancano presidenti di seggio e scrutinatori”. La Lega ha chiesto l’intervento del Capo dello Stato e del ministro dell’Interno: “Situazione indegna per un Paese civile”.
LA RUSSA: “PROROGARE A LUNEDÌ OPERAZIONI DI VOTO”
“È incredibile quanto sta accadendo a Palermo dove il Comune non è stato capace di garantire il regolare svolgimento delle operazioni di voto con decine di seggi senza il presidente e centinaia di cittadini impossibilitati ad esercitare un loro diritto. Premesso che il sindaco Orlando e l’amministrazione sono responsabili e dovranno chiarire in tutte le sedi, ritengo indispensabile recuperare le ore di voto tenendo i seggi aperti anche lunedì. In ultima istanza, qualora dovessero continuare a mancare i presidenti di seggio, valuterei anche la possibilità di coinvolgere i militari in qualità di presidenti. Votare è un diritto costituzionale che non può e non deve essere violato”. Lo dichiara Ignazio La Russa, vicepresidente del Senato e senatore di Fratelli d’Italia.
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