AUTO. VENDITE IN CALO IN ITALIA, -38,7% A MAGGIO E -30,3% IN 4 MESI 2022.
Dalla piattaforma del ministero dello Sviluppo Economico destinata ad accogliere le prenotazioni dei concessionari per usufruire degli incentivi per i propri clienti emerge che dal 25 maggio fino alla mattinata di oggi è stato prenotato il 14% dei 220 milioni per le vetture con emissioni di CO2 da 0 a 20 grammi per chilometro, il 9% dei 225 milioni disponibili per le vetture con emissioni di CO2 da 21 a 60 grammi per chilometro e ben il 78% dei 170 milioni disponibili per le vetture con emissioni di CO2 da 61 a 135 grammi per chilometro. Questi dati mettono in chiara evidenza che il Governo oltre a non rispondere prontamente alle esigenze del settore, ha destinato fondi esuberanti per le auto con emissioni di CO2 da 0 a 60 grammi per chilometro e fondi assolutamente insufficienti per le vetture ad alimentazione tradizionale, ma con emissioni di CO2 non superiori a 135 grammi per chilometro. La penalizzazione di quest’ultima categoria di auto a basse emissioni e molto richieste dal pubblico non aiuta certo il settore dell’auto che è ancora alle prese con una serie interminabile di difficoltà: dagli effetti della pandemia, alla crisi nelle forniture di microchip ed altri componenti, alle difficoltà dell’economia non ancora tornata ai livelli ante-pandemia, al ritorno dell’inflazione al pericolo di stagflazione, alla guerra in Ucraina, all’effetto negativo per l’Italia e i paesi europei delle sanzioni alla Russia. Per superare questa situazione non giova certo sottovalutare nelle decisioni di Governo il fatto che le case auto sopravvivono e continuano ad investire sull’elettrico grazie all’apporto economico decisivo che ricevono dalle vendite di vetture ad alimentazione tradizionale. Penalizzare queste ultime auto con incentivi insufficienti non giova quindi neanche dal punto di vista della tutela ambientale.
Agenzia DiRE www.dire.it
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