Pastafariani a Fiuggi.

Ne è passata di acqua… Il Comune di Fiuggi accoglie… ma solo a metà.

pirati pastafariani, che rendono culto al Prodigioso Spaghetto Volante, iniziano giovedì 2 giugno, il loro XI raduno.

Si legge nella grafica dell’evento: Ne è passata di acqua… Fiuggi. A Fiuggi, infatti, fino al 5 giugno si svolge la manifestazione. L’acqua sotto i ponti si riferisce, inevitabilmente, agli anni di pandemia che hanno bloccato tutte le iniziative.

Il popolo eletto del Prodigioso, i pirati pastafariani, sono rappresentati al raduno anzitutto dalla principale associazione di promozione sociale di fede pastafariana: Ciurma Pastafariana riunisce i credenti attivisti (loro amano definirsi “arrembanti”) ossia i fedeli che hanno una vocazione laica , che sono impegnati in cause sociali e civili (difesa della legge 104, eutanasia legale, libertà d’espressione, laicità). Assemblee, momenti di dibattito, tavoli di lavoro sono gli appuntamenti dai quali l’associazione svilupperà il suo programma. L’anima gaudente e giocosa dei pirati pastafariani, invece, non mancherà di evidenziarsi negli spettacoli musicali di Porfirio Rubirosa and his band, venerdì 3 giugno, e di Enzo Beccia, sabato 4 giugno.

Il raduno è anche un momento di ritiro spirituale. Ministri di culto della Chiesa Pastafariana Italiana, chiesa nella quale la Ciurma si riconosce, si occuperanno dei momenti religiosi, tra i quali il più atteso è sicuramente la processione.

Il percorso avrebbe dovuto snodarsi tra via Vallicelle, via Vecchia Fiuggi, entrare nel parco della Fonte Bonifacio VIII e raggiungere piazza Spada. Oltre ai momenti liturgici itineranti,

la comunità pastafariana avrebbe dovuto recitare canonica preghiera dello Sposalizio delle Acque, unita alla “birredizione” del Pastefice Massimo, una volta giunti in piazza Spada.

La preghiera dello Sposalizio delle Acque è una preghiera di consacrazione che tiene in collegamento tutti i raduni annuali e che, nella località prescelta per l’edizione di quest’anno, sarebbe di primaria importanza simbolica: affinché le Acque del nostro bel Paese si uniscano, lo Sposalizio delle Acque dice:«non esistono isole o continenti, ma un’unica Terra, così come non esistono popoli o nazioni, ma solo Esseri Umani. […]Alcuni parlano di questo o quel Mare. I Pirati sanno che il Mare[…]: con questo gesto noi uniamo ciò che è già unito, noi ricomponiamo ciò che è già ricomposto».

Potrebbe essere un momento culturale di grande appeal assistere a liturgie così diverse da quelle cui siamo abituati, un momento di impatto turistico se, da non pastafariani, cogliessimo il valore antropologico e folkloristico di questa gioiosa e colorata comunità. Ci sono cioè infinite ragioni per accogliere tradizioni e costumi diversi, quindi è davvero strano che, a un giorno dall’inaugurazione del Raduno, nonostante la Polizia di Stato si sia pronunciata in favore della richiesta, non ravvisando alcun problema di ordine pubblico, la Polizia Municipale del Comune di Fiuggi abbia comunicato agli organizzatori di aver ridotto il percorso della metà e deviato il cammino del fedeli verso un parcheggio isolato, senza peraltro concedere la possibilità di celebrare la messa finale.

La prima processione pastafariana in Italia si è svolta nel 2016 a Salerno. In quella occasione, l’amministrazione comunale riconobbe all’Associazione religiosa il diritto di occupare temporaneamente la piazza per concludere il percorso di preghiera con una celebrazione pubblica. La processione si svolse lungo il bellissimo lungomare della città e si concluse in uno dei principali slarghi sul mare. Da allora, è tradizione di ogni raduno pastafariano percorrere un cammino sacro e terminarlo con un momento di raccoglimento e gioia spirituale. Tanto è accaduto ad Anzio, a Marina di Massa, a Bardonecchia… Altrettanto doveva accadere a Fiuggi.

In genere le comunità religiose, di qualsiasi confessione, sono considerate ospiti ben accetti per la mansuetudine, per gli intenti spirituali delle loro riunioni. In qualsiasi città siano stati i pastafariani, non hanno mai portato problemi, al contrario hanno lasciato ricordi pieni di gioia, bontà, umorismo. Perché debbano essere trattati con diffidenza e sufficienza proprio non ce lo spieghiamo. Ci farebbe, anzi, piacere conoscere i motivi per i quali la loro processione sia stata trattata come un corteo studentesco da tenere a bada.

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