L’Unione europea vuole confiscare i beni degli oligarchi che tentano di aggirare le sanzioni. Metsola: “Decisioni cruciali sull’allargamento dell’Ue”. Lagarde: “Concertare l’acquisto di energia”.
Di Alessio Pisanò
BRUXELLES – “Il nuovo pacchetto propone di aggiungere la violazione delle misure restrittive dell’Ue alla lista dei crimini dell’Unione” come “reato grave” e di conseguenza “la confisca dei beni degli oligarchi russi che tentano di violare” le sanzioni. Lo ha spiegato il vicepresidente della Commissione Ue, Margaritis Schinas, nel corso di una conferenza stampa sulla nuova proposta.
“Il crimine organizzato – ha spiegato Schinas – è una delle maggiori minacce alla sicurezza dell’Ue. I suoi profitti in Europa ammontano a 139 miliardi di euro, di cui solo l’1% viene confiscato. Vista la difficoltà a tracciare questi profitti, abbiamo proposto un nuovo pacchetto di misure che rinforzi gli strumenti già esistenti e che armonizzi il sistema europeo“, ha concluso il vicepresidente della Commissione.
METSOLA: “ORA DECISIONI CRUCIALI SU ALLARGAMENTO UE”
“Dopo il 24 febbraio e l’invasione dell’Ucraina, la domanda che dobbiamo porci è: siamo pronti ad aprire le porte dell’Europa a Paesi che stanno combattendo per i principi che tutti noi condividiamo?” Queste le parole di Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo, durante il suo intervento al World Economic Forum di Davos.
“Non si tratta solo di economia, di numeri, ma del ruolo che l’Unione europea vuole avere nel mondo” ovvero “un baluardo della democrazia“, ha precisato la presidente dell’Eurocamera. Metsola, riguardo la possibilità di allargamento dell’Ue verso i Balcani occidentali, ha aggiunto: “Credo che sia giunto il momento in cui dobbiamo affrontare decisioni cruciali e mostrare al mondo che siamo pronti a prendere queste decisioni”.
“L’Unione europea è il mercato più grande, possiamo essere anche i più grandi compratori. È arrivato il momento di essere uniti, di concertare l’azione europea sugli acquisti di gas, petrolio e minerali”. Così Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea, nel suo intervento al World Economic Forum di Davos riferendosi all’affrancamento dall’acquisto dell’energia dalla Russia. “È tempo di mostrare i muscoli e giocare di squadra: tutti insieme avremmo un potere di negoziazione maggiore sull’acquisto di prodotti energetici”, ha concluso Lagarde.
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