Salvini e il ‘pensiero unico’ sull’Ucraina: “Io bersaglio perché pongo dubbi”
ROMA – Matteo Salvini contro il “pensiero unico”. Il leader della Lega, intervenendo ai lavori della scuola di politica della Lega, sfodera un cavallo di battaglia della sinistra, il giorno dopo che la kermesse del Carroccio ha ospitato tra molti applausi Matteo Renzi.
“Inorridisco quando accendi la televisione e i tg dicono la stessa cosa, o compri i giornali e dicono la stessa cosa”, spiega Salvini che rivela di apprezzare più di ogni altra cosa “il confronto tra le idee”. Salvini si sente sotto attacco. “Quando c’è il pensiero unico, se tu osi porre un dubbio, una riflessione sei un target, sei un bersaglio”, spiega.
“ARRIVA CRISI PESANTISSIMA, PRIORITÀ PACE E LAVORO”
“La crisi economica sarà pesantissima, e non faccio il menagramo. Per questo per me la priorità sono pace e lavoro. Per Letta invece è lo ius soli…“, dice Matteo Salvini dal palco della scuola di politica della Lega. “Sono strettamente legate. Perchè chi parla di pace e guerra non vuole la pace e non vuole il lavoro. La pace significa salvare milioni e milioni di vite nel continente africano”, aggiunge il leghista.
Chi non vuole la pace non va d’accordo con la Lega, confessa Salvini. “Ma la pace non significa che adesso esco, vado in corso Venezia e mi faccio un cannone. La pace va costruita, devi parlare coi ministri, con gli altri Paesi…”.
C’È IL RISCHIO CHE LE ARMI FINISCANO NELLE MANI DELLA MAFIA LOCALE
“Il Washington Post, quindi non parenti alla lontana di Putin o amici miei, si è posto l’interrogativo: ma che fine fanno le armi che inviamo in Ucraina? Perchè c’è la mafia russa ma c’è anche la mafia ucraina che ha precedenti nel traffico di armi ed è collegata a estremisti islamici”, dice Matteo Salvini alla scuola di politica della Lega, segnalando il
rischio che le armi inviate in Ucraina possano entrare nel mercato in mano alla mafia locale.
Salvini fa un esempio: “Noi abbiamo mandato i carri armati in Afghanistan ai buoni, ma li stanno usando i cattivi”.
IL SILENZIO DI SINISTRA E QUELLO DI DESTRA
Dovendo dare un consiglio agli allievi della scuola, il leghista paradossalmente li invita a iscriversi al Pd. “Se volete un’attività politica comoda fate la tessera del Pd dove anche se non dite nulla i vostri silenzi verranno interpretati come quelli di grandi intellettuali. Perchè se taccio io- dice – non ho niente da dire. Se tace Letta, ecco otto articoli su Corriere e Repubblica. “Chissà cosa avrà voluto dire?”. Niente. Il silenzio è d’oro. Ma in Italia c’è il silenzio di sinistra, che è profondo e riflessivo. E quello di destra, che è da caproni“.
I giovani in sala sorridono. Salvini dà un rapido sguardo alla platea, poi chiede: “Ci sono interisti? Potete accompagnarli fuori”, dice al servizio d’ordine. “Renziani sì. Ma interisti no. Io adoro le idee diverse su tutto, tranne che sul campo da calcio”.
Agenzia DiRE www.dire.it