Salvini: “Non è il momento per l’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato”.

Il leader della Lega: “Adesso bisogna fare solo quello che avvicina la pace: convincere o costringere Russia e Ucraina a parlarsi”.

ROMA – “Io ragiono solo in termini di pace e quindi quello che avvicina la pace va fatto subito. Quello che allontana la pace va messo in lista d’attesa. Quindi la domanda è: portare i confini della Nato ai confini con la Russia avvicina la pace o allontana la pace? Lascio a voi giudicare”. Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, rispondendo a domande a margine della convention ‘L’Italia che vogliamo’, a proposito della possibile adesione dei due Paesi scandinavi all’Alleanza atlantica.

“Io in questo momento sto lavorando sull’oggi – ha aggiunto il leader della Lega – e l’oggi al momento non è l’adesione di Finlandia e Svezia alla Nato ma convincere o costringere Russia e Ucraina a parlarsi. Poi dell’allargamento dell’Unione europea, dell’Ucraina nell’Unione europea e delle adesioni della Finlandia e della Svezia alla Nato avremo modo di parlare nei prossimi mesi. Oggi la mia priorità è rimettere intorno a un tavolo coloro che si sono allontanati – ha spiegato Salvini -. Non c’è discussione su chi ha attaccato e su chi si è difeso e non c’è discussione sul nostro radicamento nei valori occidentali di libertà, di rispetto, di democrazia e di diritti civili. Siamo al terzo mese di guerra alle porte, bisogna fermarsi”, ha esortato il segretario leghista.

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“CONTENTO CHE DRAGHI PORTI PAROLE DI PACE IN USA E UE”

Commentando la missione del premier Draghi negli Stati Uniti, il numero uno del Carroccio ha detto: “Sopra a tutto c’è il tema della pace: sono contento che Draghi porti parole di pace a Wasghinton e in Europa. Sono contento che altri politici italiani, che parlavano solo di guerra e di armi fino alla settimana scorsa, adesso abbiano capito che non si scherza con la Terza guerra mondiale“.

“Ribadisco che sono pronto a muovermi nei prossimi giorni in tutte le direzioni e incontrando chiunque pur di portare parole di pace – ha proseguito Salvini -, perché la pace significa salvare vite in Ucraina e Russia e soprattutto significa salvare posti di lavoro in Italia. Qua c’è di mezzo l’interesse nazionale italiano. Se la guerra va avanti a lungo, per qualcuno dall’altra parte del mondo non cambia nulla, per le famiglie e gli imprenditori e artigiani italiani sarà un disastro”.

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