Successo della prima giornata pasoliniana.
Il relatore, rigoroso ed insigne studioso della letteratura italiana del novecento, docente alla Sapienza di Roma, ha evidenziato, con la solita limpidezza di eloquio e completezza espositiva, la importanza di Pasolini, quale intellettuale a tutto tondo, anche per la nostra epoca.
Attraverso la mitizzazione di alcuni contesti e di alcuni soggetti, tra cui i contadini di Casarsa o, successivamente,i borgataridelle periferie romane, è emerso come Pasolini abbiaproposto una via di fuga cioè una alternativa rispetto a tutto ciò che riteneva essere inautentico ed in particolareil mondo borghese e capitalistico, percepito come irreale,connotato da una crescente omologazione, all’insegna del consumismo imperante che avrebbe contaminato fino ad estinguere quel carattere puro e primigenio.
Particolare soddisfazione per la riuscita di questo primo incontro, che ha visto la partecipazione di un nutrito pubblico,è stata espressa dall’Avv. Carlo Risi, assessore alla cultura e moderatore dell’incontroil quale nell’occasione ha evidenziato la funzione di critica costruttiva al sistema svolta da Pasolini, come intellettuale impegnato e coraggioso, che ha cercato, pur tra contraddizioni ed incoerenze, di ridestare una coscienza civile, troppointorpidita dall’avvento del capitalismo.
L’appuntamento finale con le “Giornate Pasoliniane” è a sabato prossimo, 14 maggio ’22, con le relazioni sul linguaggio di Pasolini a cura del prof. Tommaso Di Brango e su “Pasolini Eretico” a cura del noto critico letterario Filippo La Porta.