“La straordinaria conquista della libertà, costata sacrifici e sangue ai popoli europei non può essere rimossa né cancellata”.
ROMA – “Il 25 aprile rappresenta la data fondativa della nostra democrazia, oltre che di ricomposizione dell’unità nazionale, come ci ha ricordato il presidente Betti. Una data in cui il popolo e le Forze Alleate liberarono la nostra Patria dal giogo imposto dal nazifascismo. Un popolo in armi per affermare il proprio diritto alla pace dopo la guerra voluta dal regime fascista“, dichiara il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nell’incontro con l’Anpi al Quirinale per la ricorrenza del 77° anniversario della Liberazione.
MATTARELLA: “DAL ‘NOSTRO’ 25 APRILE APPELLO ALLA PACE, NON AD ARRENDERSI”
“Dal ‘nostro’ 25 aprile, nella ricorrenza della data che mise fine alle ostilità sul territorio italiano, viene un appello alla pace. Alla pace non ad arrendersi di fronte alla prepotenza. A praticare il coraggio di una de-escalation della violenza, il coraggio di interrompere le ostilità e di ritirare le forze di invasione. Il coraggio di ricostruire”, prosegue. “La straordinaria conquista della libertà, costata sacrifici e sangue ai popoli europei – e condivisa per molti decenni – non può essere rimossa né cancellata”.
UCRAINA, MATTARELLA: “C’È CHI MANIFESTA DISINTERESSE PER LE SUE SORTI”
C’è “chi manifesta disinteresse per le sorti e la libertà delle persone, accantonando valori comuni su cui si era faticosamente costruita, negli ultimi decenni, la convivenza pacifica tra i popoli”, prosegue Mattarella. “In queste settimane abbiamo assistito – con profondo senso di angoscia – a scene di violenza su civili, anziani donne e bambini, all’uso di armi che devastano senza discrimine, senza alcuna pietà”.
UCRAINA, MATTARELLA: “COESIONE E SACRIFICI PER FERMARE L’AGGRESSIONE RUSSA”
“L’attacco violento della Federazione Russa al popolo ucraino non ha giustificazione alcuna. La pretesa di dominare un altro popolo, di invadere uno Stato indipendente, ci riporta alle pagine più buie dell’imperialismo e del colonialismo”, dichiara ancora Mattarella. “L’incendio appiccato alle regole della comunità internazionale appare devastante; e destinato a propagare i suoi effetti se non si riuscisse a fermarlo subito, scongiurando il pericolo del moltiplicarsi, dalla stessa parte, di avventure belliche di cui sarebbe difficile contenere i confini. Per tutte queste ragioni la solidarietà, che va espressa e praticata nei confronti dell’Ucraina, deve essere ferma e coesa”, sottolinea il capo dello Stato. “È possibile che questo comporti alcuni sacrifici. Ma questi avrebbero portata di gran lunga inferiore rispetto a quelli che sarebbe inevitabile subire se quella deriva di aggressività bellica non venisse fermata subito”.
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