ROMA – La guerra in Ucraina “è una situazione che sta diventando di giorno in giorno ancora più complicata. Sono immagini sconvolgenti. Questa guerra con le sue atrocità con il numero impressionante di vittime civili, di bambini e donne che sono stati uccisi è diventata una tragica realtà che prescinde anche soltanto dalle nostre emozioni di cittadini europei e italiani che guardiamo queste immagini e restiamo raccapricciati”. Lo dice il segretario Pd, Enrico Letta, ospite del ciclo webinar organizzato da Piero Fassino su “L’anno che verra’. L’Europa alla sfida delle 3C: conflitti, clima, Covid”.
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“Il tema di fondo – sottolinea Letta – è come fermare quello che sta accadendo. Credo sia necessario riprendere i punti cardinali con quali muoversi in questo momento: innanzitutto c’è bisogno dell’unità massima di tutti i Paesi europei. Se fino adesso, un mese e una settimana dopo l’inizio delle ostilità, la Russia non ha fatto dell’Ucraina una nuova Cecenia, ma la resistenza degli ucraini ha bloccato l’avanzata degli invasori russi e ha creato una situazione in cui è tutt’altro che scontata la vittoria russa e l’annullamento della Ucraina come Stato sovrano, questo è dovuto a uno straordinario effetto della resistenza del popolo ucraino e all’efficacia delle sanzioni. Perché, oggettivamente, quello che si sta vedendo è che l’efficacia bellica russa è inferiore a quanto si immaginava e allo stesso tempo la capacità della resistenza ucraina è maggiore di quello che si pensava”.
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LA PROPOSTA DI BLOCCARE LE FONTI DI ENERGIA RUSSE
Il segretario del Pd prosegue: “Noi usciamo da due anni di pandemia, adesso la sciagurata guerra di Putin rischia di mettere duramente in crisi la nostra economia. Insisto sulle responsabilità: chi mette in crisi la nostra economia è Putin, è la guerra di Putin, non è la resistenza degli ucraini. La guerra di Putin è colpevole per la difficoltà che l’Italia sta incontrando per la ripresa economica. La guerra di Putin sta creando danni molto difficili da gestire per la nostra economia, per le famiglie e le per le imprese. Quindi noi dobbiamo mettere in campo una reazione che protegga la nostra l’economia“.
Letta spiega: “Deve essere una reazione multilivello, innanzitutto deve essere una reazione europea. C’è stato il risultato molto importante ottenuto da Draghi una settimana fa con gli acquisti congiunti di gas e di materie energetiche. È un primo passo. Poi l’Ue deve fare fare l’Unione dell’energia: occorre mettere il limite ai prezzi del gas, occorrerà avere uno scenario di gestione dell’emergenza e soprattutto se, come io auspico, si andrà a un embargo del petrolio e del gas russo, almeno per questa fase o per la fase in cui la guerra continuerà, un embargo delle fonti di approvvigionamento delle fonti energetiche russe ha dei costi molto pesanti che devono essere affrontati a livello europeo tutti insieme“.
“UE ELIMINI DIRITTO DI VETO PER AZIONI PIÙ FORTI E RAPIDE”
“La storia di questi anni è la dimostrazione della fatica che l’Europa ha fatto ad essere protagonista di iniziative di pace e ad essere protagonista soprattutto della definizione dei nuovi equilibri internazionali. L’Ue è stata divisa su molti temi”, sottolinea Letta, ospite del ciclo webinar organizzato da Piero Fassino su “L’anno che verra’. L’Europa alla sfida delle 3C: conflitti, clima, Covid”.
“Io pongo l’attenzione su una questione di regole istituzionali – continua Letta – vorrei che da questa vicenda uscissimo con la consapevolezza che l’Europa sarà efficace e forte se risolve uno dei grandi problemi istituzionali che ha, e cioè il fatto che su molte materie come la politica estera, di difesa, di sicurezza e tante altre, l’Europa deve decidere con il voto all’unanimità e che quindi ogni Paese ha il diritto di veto. Questo del diritto di veto è un tema fondamentale. Io ricordo sempre l’esempio di quello che è capitato nel 2020 quando è scoppiata la rivoluzione in Bielorussia: il dittatore Lukashenko cerca di arginare militarmente la rivoluzione, chiede l’aiuto di Mosca, questo aiuto arriva. L’Europa può intervenire con le sanzioni ma sono bloccate per mesi dal fatto che un Paese europeo, Cipro in quel caso, mette un veto alle sanzioni per cercare di ottenere quello che voleva avere, ossia sanzioni che avessero a che fare anche con la vicenda della divisione in due dell’isola. Nessuno mette in discussione la rilevanza di questo tema, ma se ogni Paese Ue usa il diritto di veto per portare a casa un risultato che gli sta a cuore, come successe nel caso di Cipro, è evidente che tutto questo rallenta ogni iniziativa europea e allenta la credibilità dell’Unione. Io credo che in quel momento Putin abbia colto tutta la debolezza europea, e in quel momento forse abbia maturato l’idea che in fondo poteva intervenire militarmente in Bielorussia e magari anche in Ucraina, perché tanto gli europei non avrebbero avuto la coesione e l’unità per intervenire”.
Letta osserva: “La questione di decidere a maggioranza e non all’unanimità non è una questione retorica o di burocrazia, è invece il cuore del problema. Questa vicenda ci insegna che siamo di fronte a un mondo nel quale la brutalità degli interventi militari usati come strumento di regolazione dei conflitti, l’esatto opposto del nostro articolo 11 della Costituzione, obbliga l’Europa ad avere una capacità di reazione rispetto a tutto ciò che abbiamo visto mettere in azione dalla Russia in questo periodo e questa capacità di reazione comincia dall’essere uniti, dall’avere delle regole che consentano reazioni unitariamente molto rapide, forti ed efficaci”.
“È IL MOMENTO DI CREARE UN’EUROPA DI SICUREZZA E DI DIFESA”
“La questione centrale io la vedo così – aggiunge il leader dem -, abbiamo vissuto per decenni sotto l’ombrello di sicurezza americano, pagato dal contribuente americano. È stata la base dell’infrastruttura che ha difeso l’Italia e buona parte del continente europeo. Quello che è capitato in questi anni, e soprattutto la prospettiva che abbiamo davanti, ci porta ad avere un grande obiettivo che dobbiamo perseguire, che è stato fino ad oggi enunciato a parole ma non portato avanti con i fatti: la costruzione dell’Europa della sicurezza, dell’Europa della difesa”.
Per Letta, si tratta di un obiettivo non più procrastinabile: “Io credo sia maturo il tempo per fare un’Europa della Difesa e della Sicurezza non per un sentimento di sfiducia nei confronti degli americani, ma perché la gamba europea della Nato deve avere una sua capacità autonoma, forte ed efficace. E anche perché la gran parte delle situazioni di conflitto e di tragedie che stiamo vivendo capitano vicino a casa nostra, non accanto alla porta di casa degli Stati Uniti. Noi vorremmo stare in un Continente di pace ma attorno a noi le tensioni e le conflittualità sono purtroppo ovunque, sono vicine a noi”.
“DOMANI RIUNIONE SEGRETERIA PD PER MISURE ANTI-RECESSIONE”
“Domani riuniamo la segreteria del Pd e presenteremo una serie di idee e misure con le quali attutire l’impatto della guerra di Putin sulle famiglie e le imprese – annuncia Letta – Dobbiamo evitare che la guerra di Putin sia responsabile di una terza recessione, che sarebbe deleteria e terribile per il nostro Paese. Noi dobbiamo assolutamente evitarla e per questo occorrono le iniziative giuste. Se non reagiremo con misure efficaci, non saremo in grado di mantenere a livello Ue quell’unità di intenti per bloccare l’invasione russa dell’Ucraina, e se la difficoltà toccherà famiglie e imprese, tutto sarà più difficile. Sono sicuro che il nostro Paese e l’Europa saranno in grado di essere all’altezza della situazione e di questa sfida così difficile”.
Agenzia DiRE www.dire.it