Livorno. Concluso congresso PCI.
COMUNICATO 30 marzo 2022
Livorno. PCI, Concluso Congresso nazionale. Mauro Alboresi confermato Segretario; Ugo Moro Tesoriere
Livorno. Si è Concluso il secondo Congresso nazionale del Partito Comunista Italiano. Eletti, riconfermati, tra scroscianti applausi e inni comunisti (Internazionale e Bandiera Rossa) il Segretario nazionale Mauro Alboresi e il Tesoriere nazionale Ugo Moro Confermata la linea politica a fianco dei lavoratori, delle donne e dei giovani. In questa fase il PCI conferma il no alla guerra, il no alla NATO e il no a questa UE. Ricerca l’unità dei comunisti e delle forze anticapitaliste. Nelle conclusioni, Mauro Alboresi ha detto: “Il Partito Comunista Italiano è una importante realtà. C’è spazio per il Partito per la capacità di analisi e di proposta di cui siamo portatori. A livello nazionale, lo ha detto il Congresso a Livorno. Abbiamo svolto 63 congressi provinciali e 20 congressi regionali. Questo vuol dire varie cose: che siamo una presenza non episodica e non limitati ad alcune aree del Paese. Siamo quindi consapevoli di punti di forza e di debolezza circa la nostra organizzazione e proposta, ma anche di possibilità di crescita. La realtà che ci circonda è complessa, e in verità preoccupa. Non per caso la parola chiave di questa situazione è “crisi”. Ricostruire il Partito Comunista Italiano significa dare risposta a questa crisi: che è crisi di civiltà, crisi economica e finanziaria, crisi sociale, crisi morale e crisi politica. Il nostro compito, il nostro agire questo fa: svolge analisi della realtà e propone delle risposte. In questo senso possiamo dire che siamo in pochi a farlo e che forse con la completezza che mostriamo nel farlo forse siamo gli unici. Questa guerra, ad esempio – continua il segretario nazionale – ci investe in una situazione drammatica, che può diventare più deteriorata e precipitare. Noi vediamo che la gestione dell’informazione, dei mass media circa la guerra, hanno scelto – i maggiori e la stragrande maggioranza – di essere espressione dei poteri forti. Oscurare le origini, nascondere l’accerchiamento che la NATO in quanto braccio armato di questa politica, sta operando da trent’anni, è figlia del pensiero unico. Se guardiamo in Italia a cosa propongono gli altri vediamo il marcio: è il PD che è garante dell’Euroatlantismo, dove viene ipotizzato un esercito a timbro UE, ma in chiave complementare, quindi subalterno a NATO e USA. E’ una visione che afferma il multipolarismo solo di una parte di mondo (tra l’altro la più piccola). Mentre si ignora che il multipolarismo, deve davvero fare i conti con la nuova scena internazionale e mondiale. Per questo noi siamo contro questa UE. Hanno voluto affermare un’altra visione, quella del presidenzialismo, quella delle leggi elettorali falsamente alla ricerca della governabilità e, in verità, alla ricerca del colpo ferale contro la rappresentatività. La rappresentanza. Non è un caso se, come Italia, siamo il fanalino di coda dell’economia, anche in presenza della stagnazione e recessione degli ultimi anni, pre pandemia; questa colpiva duro pure la Germania quindi a riprova che non siamo in presenza di una crisi congiunturale. Stiamo vivendo dal dopo 2008, una crisi strutturale. Di tutta la proposta capitalistica. Ed ora che si vorrà proporre il rientro dai prestiti, come faranno paesi come il nostro, e soprattutto noi, a restituire in un anno il 60% del debito accumulato? Ed è un obbligo che a breve sarà sul tavolo e sulla pelle dei cittadini e dei lavoratori. Ma se la situazione è questa, non occorrono correzioni. Occore un rivolgimento. Occorre un cambio di società. Un cambio di sistema. E l’unica via è dare vita ad una società socialista. L’unità dei comunisti va perseguita e salvaguardata non per titoli, ma per l’individuazione di una cultura affine. Così l’unità della sinistra, di cui noi siamo convinti promotori, non può consumarsi in un soggetto indistinto e riproposto ogni volta, o – elettoralmente – in una lista indistinta. No vanno garantite, proposte, praticate, risposte unitarie di rispetto delle identità. Infatti noi proponiamo come azione la logica “Frontista” perché è quella capace di mettere forze alternative unite nel medesimo obbiettivo.”.