GP Liberazione/Intervista Anna Di Paolo di Velolove.
Gli organizzatori del 75° Gran Premio della Liberazione stanno lavorando su molti fronti. Particolarmente significativo è quello riguardante la ciclopedalata del 23 aprile, che oltre ad aprire la “3 giorni” ciclistica che culminerà con la prova agonistica per Under 23 rappresenta anche un importante esperimento per far conoscere Roma in maniera diversa. Un’iniziativa che sta trovando terreno fertile in molte associazioni di settore, che guardano al cicloturismo come a qualcosa che, in questo periodo ancora difficile dal punto di vista dei rapporti sociali e particolarmente sensibile al discorso legato a tutto quel che concerne l’ambiente, può avere un vero “boom evolutivo”.
Tra queste associazioni ha subito abbracciato l’idea la Velolove, che in questi mesi sta lanciando l’idea dell’ArcheoGRAB. Si tratta di un bellissimo circuito di 18 km da dividere in 7 tappe, che va a toccare proprio il tratto dell’Appia Antica interessato dalla ciclopedalata e che s’inquadra in un progetto molto più ampio, come spiega la responsabile Anna Di Paolo: «Il progetto è nato nel 2015, grazie ai fondi erogati dal Ministero delle Infrastrutture ed è entrato nel quadro della costruzione di grandi ciclovie italiane. Si tratta di un disegno di 45 km intorno alla città, del quale i 18 km dell’Appia Antica costituiscono un antipasto. Abbiamo lanciato l’idea nel 2016, nel quadro dell’Appia Day che si svolge ogni anno: nello specifico si tratta di affrontare questi 18 km in assoluto relax, partendo dall’Arco di Costantino e facendo sosta alla Cartiera Latina, Vigna Cardinali al Parco della Caffarella, il Parco delle Tombe di Via Latina, gli Acquedotti in zona Laghetto, Villa dei Quintili e il Mausoleo di Cecilia Metella. In ogni luogo i cicloturisti trovano guide che raccontano la storia e le bellezze di questi autentici gioielli».
Perché proprio l’Appia Antica? «Perché è un bellissimo museo a cielo aperto, l’unico museo nel quale ogni giorno le macchine sfrecciano al suo interno, neanche rendendosi conto di quali tesori stiano percorrendo con le loro gomme. E’ un patrimonio che molti degli stessi romani neanche conoscono, a differenza di tante altre bellezze della Città Eterna e noi abbiamo la ferma volontà di restituire a questi tesori l’attenzione che meritano. E quale strumento più adatto della bicicletta ci può essere, per conoscerli e apprezzarli nel giusto tempo?».
Il progetto, come detto, s’inquadra in un discorso più ampio, una sorta di anello che dovrà circondare tutta la città: «Intendiamoci – ribatte Anna Di Paolo – se nel nome ricorda il Grande Raccordo Anulare, il tracciato è completamente diverso. Si tratta di costruire una ciclovia che parta dal Colosseo e vada a toccare tutti i luoghi più caratteristici della città circondandola in un anello esattamente come avviene a Madrid per l’Anello Verde o a Parigi per la Grande Randonnée. Non sarà una semplice strada ciclabile: faccio l’esempio di Via San Gregorio, nel progetto metà sarà adibita al traffico automobilistico e metà a quello ciclistico. I lavori dovrebbero iniziare già quest’anno e l’obiettivo è completarli in occasione del prossimo Giubileo».
Un’idea encomiabile che si sposa perfettamente con lo spirito della Ciclopedalata del Liberazione, non solo per il tragitto scelto: «Quando ne abbiamo sentito parlare per la prima volta dai responsabili dell’Ente Parco Archeologico dell’Appia Antica, abbiamo subito pensato che fosse l’iniziativa giusta. Chiaramente con il Liberazione “vecchia maniera” non avevamo punti di contatto, ma questa idea della ciclopedalata ci è piaciuta subito. In ognuna delle postazioni adibiremo uno stand illustrativo dove le nostre guide potranno spiegare nei particolari dove i corridori stanno pedalando, per farli rendere pienamente coscienti di questa bellissima esperienza. Sarà come una caccia al tesoro a cielo aperto, anche se i tesori sono visibili a tutti…».