La guerra e il pacifismo cinico, la libertà e il caro bollette, Putin più forte con le nostre sanzioni… la ragione dov’è?

di Nicola Perrone

L’editoriale del direttore Nico Perrone.

ROMA – Sgomberiamo subito il campo: Putin, autocrate russo, è quello che ha scatenato la guerra contro l’Ucraina paese libero a noi vicino per ideali e voglia di libertà.  Ed è giusto che l’Occidente appoggi la resistenza degli ucraini, che faccia di tutto per assistere chi scappa e aiutare chi resta a combattere con l’invasore. Visto poi che non si può scatenare la terza guerra mondiale mandando le forze Nato a bombardare i russi vanno bene le sanzioni, le più dure per cercare di fermare Putin il folle. Magari grazie a qualcuno della sua cricca che trovando il coraggio lo tolga di mezzo. Anche se non lo farà per noi ma perché vuol tornare a razzolare e a fare la bella vita di prima, sarà comunque un passo in avanti: meglio qualche bandito in un mondo di gente che vive la sua vita, che nessun bandito in un mondo pieno di morti.  A suo tempo ho ritagliato una frase letta sul New York Times dopo l’attacco alle Torri nel 2001: “Questa è un’epoca in cui perfino la vendetta è complicata, un’epoca in cui è difficile far corrispondere il desiderio di punizione con la necessità della certezza dell’identità dei colpevoli”.  Putin è colpevole, giusto. La sua cricca pure, e con loro tutti gli oligarchi che in questi decenni hanno depredato le risorse della Russia accumulando profitti personali indecenti. Ma quando il pensiero accosta anche gli straricchi che se la spassano nel mondo libero, che magari hanno accumulato depredando beni materiali e immateriali in altri Paesi, come si fa a dire che anche qui non siamo di fronte all’indecenza, a qualcosa di immorale? E poi, vero che molti giovani e meno giovani in Russia si fanno arrestare dagli sbirri di Putin a migliaia per manifestare contro la guerra, ma il grande popolo russo se ne sta zitto, perché è abituato a star zitto o perché appoggia Putin? In ogni caso anche qui c’è colpevolezza. Abbiamo messo in campo e sparato contro l’autocrate russo tutte le sanzioni possibili… che come un boomerang colpiranno di ritorno anche noi. Ma se poi queste sanzioni, alla fine, daranno una mano proprio a Putin, a ritornare a creare, di fatto, la vecchia Unione Sovietica visto e considerato che l’Occidente disprezza i russi? La libertà ha un costo, lo vediamo anche da noi con l’aumento dei prezzi che impazza. I cittadini, non solo italiani, già in difficoltà per la pandemia, non hanno fatto in tempo a respirare che gli è arrivata una nuova mazzata sulla testa. Anche qui, quando la protesta aumenterà e in molti grideranno basta, li accuseremo di essere passati col nemico, di non capire il valore di essere liberi, che questo ha un costo? Voglio pensare che alla fine la verità vincerà, che saprà farsi strada tra le mille ipocrisie e bugie. Putin sta mettendo il bavaglio ai suoi media, una prova che ha paura, un gravissimo errore perché la gente capisce che lì c’è una debolezza, altro che muscoli. Qui sta la forza della democrazia, che seppur tra mille difficoltà resta il sistema migliore per quanti aspirano a una vita degna, dove la paura si combatte e la gente può guardarsi senza spararsi. Infine un appello: non si è vista una donna ai negoziati, solo maschi che devono dimostrare che ce l’hanno più… (mettete voi il resto). Le donne sono riprese in fuga con i figli. Ma le donne sono anche le madri dei soldati che stanno morendo in battaglia, tocca a loro prendere posizione, scendere nelle piazze di tutto il mondo, pretendere di essere presenti ai tavoli di pace: perché la donna trova sempre una soluzione senza bisogno di sparare.  

Agenzia DiRE  www.dire.it

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