Il Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia: nuove opportunità di sviluppo turistico-culturali per Cerveteri.
Il Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia è stato istituito nel 2021, ma entra in funzione soltanto adesso – nel 2022 – per attendere l’esito della selezione internazionale con la quale è stata individuata la figura del direttore. Il Parco è uno dei nuovi istituti del Ministero della Cultura dotati di autonomia speciale, di rilevante interesse nazionale, che adesso – a seguito della riforma Franceschini e dei successivi interventi legislativi – ammontano a circa quaranta in tutto il territorio nazionale.
«Alla Necropoli Etrusca della Banditaccia di Cerveteri, abbiamo presentato il frutto del lavoro svolto negli ultimi sette anni, che ha portato alla realizzazione, alla mappatura e alla valorizzazione della rete sentieristica nel cuore del nostro sito Unesco, all’interno dell’area archeologica più estesa del bacino del Mediterraneo. Quattro percorsi tematici, adatti a famiglie ed escursionisti, per una piena immersione nel mondo degli Etruschi, in cui godere appieno delle bellezze archeologiche e naturalistiche dei Monti Ceriti, a un passo dal centro urbano della nostra città.
Grazie a un lungo e attento lavoro, per il quale è doveroso un ringraziamento all’Assessore alla Promozione e Sviluppo Sostenibile del Territorio Lorenzo Croci, che ha saputo creare un raccordo importante tra la Soprintendenza archeologica e le realtà di volontariato del territorio – oggi questi percorsi sono stati resi pienamente fruibili. Grazie alle mappe digitali e alle tracce GPS, scaricabili su qualsiasi smartphone, sarà possibile fruire dei percorsi in piena sicurezza. Le mappe dei sentieri sono pubblicate sul sito istituzionale del Comune di Cerveteri e su Outdoor Active, piattaforma internazionale tra le più utilizzate al mondo dagli amanti delle attività all’aria aperta». A dichiararlo è Alessio Pascucci, Sindaco di Cerveteri.
«Con il neo Direttore del Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia Vincenzo Bellelli, ufficialmente insediatosi il primo di marzo, si è subito instaurato un ottimo e proficuo rapporto», ha proseguito il Sindaco Pascucci. «La fruizione dei sentieri etruschi ha una valenza straordinaria per il nostro territorio, non solo da un punto di vista turistico, ma soprattutto perché ha segnato un importante cambio di passo nella concezione della tutela e del rispetto del patrimonio archeologico e artistico della città. Un impegno attivo, continuo e incessante di cittadini e associazioni che volontariamente hanno unito le forze per il territorio e per la tutela delle proprie radici culturali. Una forte contrapposizione con quanto purtroppo avvenuto in passato con il triste fenomeno degli scavi clandestini. Come Amministrazione siamo a completa disposizione del Direttore Bellelli e di tutte quelle realtà che vogliano mettersi a disposizione per la tutela e la valorizzazione del Sito Unesco della Banditaccia e del nostro patrimonio artistico e archeologico».
«Il Parco comprenderà le aree archeologiche della Banditaccia (Cerveteri) e dei Montarozzi (Tarquinia), già inserite dall’Unesco nel 2004 nella prestigiosa lista del patrimonio mondiale dell’Umanità; a queste si aggiungono due musei territoriali molto noti agli studiosi della civiltà etrusca e agli appassionati di archeologia, il Museo Archeologico Nazionale Cerite e il Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia», spiega il Direttore Bellelli, «entrambi ospitati in contenitori architettonici di pregio come la Rocca Medievale di Cerveteri e Palazzo Vitelleschi a Tarquinia, gioiello dell’architettura laziale del Quattrocento».
«Uno dei risvolti più interessanti del decreto istitutivo del Ministero e dell’iniziativa virtuosa della Direzione Generale Musei a seguito della quale sta nascendo il Parco è che vengono uniti i destini di due siti archeologici molto peculiari ed estremamente rappresentativi , in maniera diversa, della civiltà etrusca, l’uno – Cerveteri – caratterizzato da una architettura funeraria di tipo ipogeo/rupestre, che evoca l’architettura domestica delle città e delle case scomparse degli Etruschi, l’altro – Tarquinia – caratterizzata di una straordinaria serie di tombe dipinte che rispecchiano, contemporaneamente, la vita quotidiana e le credenze escatologiche degli Etruschi», prosegue il Direttore Bellelli.
«Assai diversi sono anche i paesaggi naturali in cui sono immerse le due aree archeologiche: a Cerveteri abbiamo una compenetrazione straordinaria fra elemento naturale e paesaggio costruito, marcata in senso monumentale dalla presenza dei tumuli, a Tarquinia predominano invece gli spazi aperti, nei quali sono inframezzate, come gioielli sepolti, le tombe dipinte. Per questi motivi i due siti sono, di fatto, diversi ma complementari e offrono al visitatore un’opportunità unica di penetrare, attraverso le testimonianze archeologiche, nella visione del mondo degli Etruschi.
I ricchissimi complessi archeologici custoditi nei due musei territoriali completano un itinerario di visita unico nel suo genere, che configura il più importante polo archeologico al mondo per quanto riguarda la civiltà etrusca. La creazione del Parco rappresenta pertanto una straordinaria opportunità di sviluppo culturale ed economico non solo per le due comunità cittadine che hanno la fortuna di ospitarlo, ma anche per tutta la cosiddetta Maremma laziale. Per l’unicità dei tesori che comprende, il Parco archeologico di Cerveteri e Tarquinia, come ha riconosciuto già l’Unesco per le necropoli della Banditaccia e dei Monterozzi, è da considerare patrimonio di tutti e serbatoio di valori universali».
Allievo del grande etruscologo Mauro Cristofani, Vincenzo Bellelli è archeologo classico specializzato in etruscologia, con una vasta esperienza professionale maturata nel campo della ricerca, della didattica universitaria e della valorizzazione.