SALARIO MINIMO. UDICON: Sì, MA NON BASTA CONTRO CAROVITA.
“SCONTATO INTRODURLO, MA SE NON TIENE CONTO DI INFLAZIONE È UTOPIA” (DIRE) Bologna, 28 feb. – Che il salario minimo garantito si debba fare è “scontato e ovvio, forse troppo ovvio”. Ma l’idea da sola è “un po’ demagogica” se poi “non segue il costo della vita”. Detta in altri termini, “io posso anche guadagnare 1.500 euro al mese, ma se poi per vivere ce ne vogliono 3.000” la misura da sola non basta. Per questo Udicon Emilia-Romagna si schiera sì a favore di una norma che preveda l’introduzione di una cifra minima di retribuzione, ma a patto che possa realmente far fronte alle spese del singolo. “È una misura importantissima che fissa un minimo- chiarisce alla ‘Dire’ Vincenzo Paldino, presidente regionale dell’associazione dei consumatori, senza contare che “in 21 paesi europei su 27 viene applicato, quindi sarebbe ora di applicarlo anche nel nostro Paese”. In questo senso dunque “ben venga. È scontato che si debba fare, non dovrebbe essere nemmeno un annuncio”, sottolinea Paldino. Premesso questo, però, per Udicon la misura deve andare di pari passo con “l’attenzione all’inflazione per dare più potere d’acquisto ai consumatori”. Stabilire dunque una cifra standard, come si è parlato dei “9 euro lordi nell’unica proposta depositata in Camera e Senato”, potrebbe non essere la soluzione migliore. Ad esempio, “in una città come Bologna, si può mai pensare che una persona che abita da sola possa riuscire a pagare un affitto e vivere con poco più di mille euro al mese? Questa è un’utopia”, si interroga il presidente. Anzi, la cifra in ballo è addirittura ridondante: “Aziende e cooperative che hanno appalti pubblici applicano contratti che prevedono tre, quattro, cinque euro l’ora, un full time in Italia guadagna già più di mille euro al mese… Poi c’è una percentuale a cui vengono applicati dei contratti non consoni, ma non dovrebbe essere così”. In sintesi comunque la misura proposta così com’è “non basta”, conclude Paldino.
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