Anzio/Nettuno. Il PCI sugli arresti.
COMUNICATO 18 febbraio 2022
Anzio/Nettuno (RM). PCI: Giù le mani dal litorale romano!
Abbiamo appreso, con estrema preoccupazione, la notizia dei 65 arresti per associazione mafiosa, ed altro, disposti dai PM nel Litorale sud di Roma, in particolare nell’area tra Anzio e Nettuno. Abbiamo chiesto a Virgilio Seu, segretario della Federazione Metropolitana di Roma del Partito Comunista Italiano, un primo commento. “Nell’esprimere il nostro sostegno all’azione della Magistratura e delle Forze dell’ordine, vogliamo ribadire il nostro deciso impegno, di comunisti, per la tutela della sicurezza dei cittadini e per il ripristino della legalità. – ha risposto il dirigente comunista – Associazione mafiosa, traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, detenzione armi da fuoco, traffico illecito di rifiuti,sono i reati contestati. Allo stesso, tempo, si sta verificando l’ipotesi di infiltrazione nella Pubblica Amministrazione, in quanto sta emergendo, grazie alle intercettazioni telefoniche, l’eventuale sostegno elettorale da parte di clan coinvolti nell’inchiesta o, quantomeno, la profonda soddisfazione di questi, all’elezione di amministratori comunali di Anzio. Questa nuova inchiesta sottolinea, se mai ne occorreva la conferma, – continua Virgilio Seu – che il litorale romano, ma non solo, da troppi anni è, oramai, terra di conquista da parte delle varie organizzazioni mafiose e che, ancora, non sono stati sviluppati gli anticorpi per combattere questo fenomeno. E’ indispensabile, secondo noi, la massima vigilanza e mobilitazione, affinché si prenda atto di una situazione oramai insostenibile. Tutti devono fare la propria parte, a partire dalle Istituzioni e dalla politica che devono attivarsi per rendere trasparenti le proprie decisioni. Il primo passo è coinvolgere i cittadini alla formazione delle scelte, attraverso momenti di partecipazione alla luce del sole, in cui possano emergere eventuali interessi nascosti. Allo stesso tempo – ha concluso il rappresentante dei comunisti della provincia di Roma – facciamo appello alle organizzazioni imprenditoriali, affinché facciano emergere, ed isolino, le complicità che troppo spesso, in quel mondo del malaffare, vede imprenditori collusi se non peggio. Così come facciamo appello alle organizzazioni sindacali e a tutte le forme associative presenti nei territori, affinché facciano la propria parte, non lasciando alla sola Magistratura e alle Forze dell’ordine il compito di combattere le organizzazioni mafiose ed il malaffare. Perché da soli non possono bastare per vincere questa battaglia! Siamo abituati a vedere, oramai da troppo tempo, dirigenti politici generare e cavalcare le paure e l’insicurezza dei cittadini, indirizzandone la rabbia contro eventi che, spesso, sono frutto di situazioni di disagio ed emarginazione, che potrebbero essere affrontati e risolti con un serio intervento di tutele ed integrazione sociale. E troppo spesso vediamo gli stessi dirigenti politici assenti, se non complici, ma sempre pronti a dare una spallata al sistema giudiziario, così come alla Costituzione, a favore dei potenti, anche attraverso i referendum. La vera battaglia a favore della sicurezza dei cittadini si fa, anche, partendo da queste cose.”.