AIMO: CHIRURGIA OCULISTICA ITALIANA AL PASSO CON STANDARD EUROPEI.

AIMO: CHIRURGIA OCULISTICA ITALIANA AL PASSO CON STANDARD EUROPEI
Roma – “La qualità della chirurgia oculistica, nelle strutture pubbliche italiane, è assolutamente al passo con gli standard delle strutture europee e di quelle dei Paesi extraeuropei dalle economie più avanzate. E questo è possibile grazie alla presenza di ottimi professionisti sul campo. L’Associazione Italiana dei Medici Oculisti si dissocia dunque da quanto affermato di recente in alcuni video dal presidente della Società Oftalmologica Italiana, secondo cui la qualità della chirurgia oculistica erogata dal Servizio sanitario nazionale sarebbe ormai diventata la ‘peggiore d’Europa’”. È quanto tengono a sottolineare in una nota il presidente di AIMO, Luca Menabuoni, e la referente dei Rapporti con le Istituzioni dell’Associazione, Alessandra Balestrazzi. “Si tratta di affermazioni fatte a titolo personale- proseguono- che non condividiamo”.
La presenza in Italia di medici oculisti “altamente qualificati”, sottolineano ancora Menabuoni e Balestrazzi, permette di “superare la carenza di tecnologie all’avanguardia che riguarda solo alcune realtà del tutto minoritarie del nostro Paese, ma che non compromette in alcun modo la sicurezza della chirurgia”. A ribadire la posizione di AIMO sull’argomento anche il segretario dell’Associazione, Paolo Michieletto: “Ci sono ottimi chirurghi in quasi tutti gli ospedali italiani- dice- e da questo punto di vista il nostro sistema sanitario è molto invidiato. Il nostro è un Servizio Sanitario Nazionale pubblico che offre la possibilità di essere curati molto bene nella maggior parte degli ospedali italiani. Non dobbiamo denigrare sempre la nostra sanità”. Piuttosto, AIMO esprime preoccupazione per le proposte del ministero della Salute per il nuovo ‘Nomenclatore tariffario dell’assistenza specialistica ambulatoriale e protesica’, perché “i tagli sono trasversali, colpiscono quasi tutte le prestazioni, sono di circa il 20% per gli interventi di cataratta e moltissime prestazioni appaiono sottofinanziate di molto e i conseguentemente i cittadini rischiano di perdere opportunità di ricevere cure oculistiche appropriate nelle strutture pubbliche e convenzionate italiane”. Per questo AIMO fa sapere di aver “già segnalato la problematica alle autorità responsabili dello schema di decreto”, concludono dall’Associazione.
L’Associazione:

L’AIMO, nata a Roma nel 2010, è un’associazione che riunisce circa 1.000 iscritti tra oculisti e medici specializzandi in oculistica che esercitano la professione in Italia a qualunque categoria appartengano: universitari, ospedalieri, convenzionati, specialisti ambulatoriali e libero professionisti. Tutte le categorie sono rappresentate nel Consiglio Direttivo. L’A.I.M.O. è iscritta nel Registro delle persone giuridiche ai sensi del D.P.R. 10 febbraio 2000, n. 361.

L’Associazione non ha scopo di lucro e si prefigge soprattutto di tutelare la figura morale e professionale del medico oculista in un’ottica di trasparenza, coinvolgimento dei soci e contenimento dei costi. In particolare, l’AIMO si prefigge di promuovere l’aggiornamento scientifico-professionale, di favorire il collegamento di tutti i medici oculisti ovunque esercitino la professione, di promuovere e affiancare ogni iniziativa per il miglioramento delle condizioni di carriera, giuridiche e culturali dei medici oculisti con il fine di tutelare la salute visiva della popolazione italiana.

Associazione Italiana Medici Oculisti: – Viale Bruno Buozzi,99 – 00197 Roma
C.F. 97601900588
Tel. 3333810622 – segreteria@oculistiaimo.it
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