Sanità. Cittadini (Aiop): “Urgente intervenire su carenza personale medico e infermieristico e posti letto”.
“Una situazione complicata – sottolinea la Cittadini – che rischia di paralizzare il nostro sistema sanitario, come dimostrano anche gli ultimi dati Agenas, con la percentuale di posti occupati da pazienti Covid nei reparti di area non critica che sale al 30% in Italia, in crescita in 8 Regioni in 24 ore. E’ importante che il Governo intervenga al più presto con soluzioni idonee”.
Secondo la presidente di Aiop “le restrizioni imposte per arginare il contagio, il costante aumento dei ricoveri, la riconversione di interi reparti ospedalieri da destinare ai malati Covid, hanno portato gli ospedali a livelli di stress inaccettabili, con una preoccupante penuria di posti letto e liste d’attesa che si sono ancor più allungate. Molte persone hanno rinunciato alle cure e tante operazioni chirurgiche sono state annullate, con i Pronto soccorso in perenne affanno e le ambulanze trasformate in provvisorie stanze di ricovero”.
Aiop interviene anche sul tema dei posti letto, partendo dalla constatazione che l’Italia ha il rapporto posti letto/abitanti (3 posti letto per acuti per mille abitanti) più basso rispetto ai valori della Germania (6 posti letto per acuti per mille abitanti), della media dei Paesi del G7 (4,3 posti letto per acuti per mille abitanti) e della media dei Paesi OCSE Europa (3,3 posti letto per acuti per mille abitanti). “Per quanto riguarda la mancanza di posti letto – dice quindi la presidente Cittadini – l’Aiop ha messo a disposizione le proprie strutture in tutta Italia, ma è chiaro che occorre intervenire in maniera più strutturale, investendo risorse sul territorio per tutelare le fasce di popolazione più fragili, chi ha difficoltà a spostarsi nei grandi centri per essere curato, per potenziare l’assistenza diretta ai pazienti e garantire un ritorno alla normalità per tutti”.
“Mi auguro che il Governo metta in campo risorse e progettualità in misura adeguata per far fronte alle criticità della sanità che, oltre alla precarietà del personale medico e infermieristico, riguardano anche i costi elevati delle prestazioni, dei farmaci e dei dispositivi di protezione individuale, l’ammodernamento edilizio e tecnologico delle strutture, la digitalizzazione, l’abbattimento delle liste d’attesa, le cure per i malati non Covid, le esternalizzazioni dei servizi” conclude Cittadini.