SASSOLI. L’ULTIMO MESSAGGIO ALL’EUROPA: NESSUNO E’ SICURO DA SOLO.
A partire dal 2009, la sua casa smette di essere la redazione per diventare il Parlamento europeo, dove viene eletto come eurodeputato nelle file del Partito democratico (Pd). Drante la la fase europea Sassoli apre anche una parentesi romana, candidandosi nel 2013 alle primarie del suo partito per il sindaco e arrivando secondo dietro a Ignazio Marino, che diventerà poi primo cittadino della capitale. E’ invece in occasione del suo terzo mandato come eurodeputato che Sassoli viene eletto presidente del Parlamento. L’elezione avviene “all’ultimo minuto”, come lui stesso spiegherà al portale d’informazione Politico commentando i concitati giorni che hanno portato alla configurazione dell’attuale dirigenza europea, frutto di una delicata coalizione tra tre gruppi. Ad attendere Sassoli, settimo italiano a ricoprire l’incarico di presidente del ramo legislativo dell’Ue, la pandemia di Covid-19 e le intense giornate di negoziazioni per arrivare a un accordo sul Recovery Fund, il più grande impegno per la ripresa economica mai varato dall’Europa. “Abbiamo reagito e abbiamo costruito una nuova solidarietà per cui nessuno è al sicuro da solo”, ma “abbiamo visto nuovi muri, i nostri confini in alcuni casi sono diventati confini tra ciò che è morale e immorale, tra umanità e disumanità”, aveva detto Sassoli nel corso del suo discorso di Natale pubblicato su Twitter lo scorso 23 dicembre. Un’istantanea dell’Europa divisa fra solidarietà ed egoismi come quella che il presidente ha dovuto affrontare nel corso dei suoi due anni e mezzo di mandato, prossimi a concludersi e per i quali aveva già annunciato che non si sarebbe ricandidato, come mostrato anche dalla crisi dei migranti bloccati al confine tra Bielorussia e Polonia delle ultime settimane. “Oggi l’Europa con il piano di recupero ci da’ una grande possibilità di abbandonare l’indifferenza: è la nostra sfida, quella di un mondo nuovo che rispetta le persone, la natura, e crede in una nuova economia, basata non solo sul profitto di pochi, ma sul benessere di tutti”, aveva aggiunto, nelle sue inconsapevoli ultime parole pubbliche, il presidente.
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