Roma. VI Municipio. PCI: non dare accesso ai fascisti.

Partito Comunista Italiano

Comitato Regionale Lazio – Federazione Provinciale di Roma – Comitato Cittadino Roma

Roma. Fascisti nelle sedi istituzionali del VI Municipio? Il PCI denuncia e dice NO. Cosa faranno i rappresentanti istituzionali e le forze politiche e sociali?

Siamo venuti a conoscenza tramite i social – denuncia Eros Mattioli segretario del Partito Comunista Italiano del VI Municipio –del fatto che il gruppo “Azione Frontale”, utilizzando la richiesta di un consigliere municipale della Lega, già noto in passatoper varie candidature nella galassia della destra fascista, abbia intenzione di accedere alla sala consiliare del VI Municipio, il giorno 7 Gennaio, per un’iniziativa sugli anni di piombo. Azione Frontale, in questi anni, si è resa protagonista di ronde fasciste, inni a Mussolini, lodi ad Alba Dorata, attacchinaggi illegali con insulti a sedi politiche e sindacali del VI° Municipio, in pieno clima di squadrismo. E’ particolarmente attiva – continua il dirigente comunista – nel commentare i cambi di casacca di alcuni consiglieri della neonata giunta Franco, accusando pesantemente chi, dall’opposizione, la sta mettendo in difficoltà e dimostrando una certa vicinanza politica alla giunta stessa. Proprio queste organizzazioni che, evidentemente, non hanno chiuso i conti con gli anni di piombo e con la storia del ‘900, cercheranno durante questi anni di utilizzare la Lega e la compiacenza di FDI per realizzare eventi di matrice dichiaratamente fascista, che nulla hanno a che fare con un’analisi storica dei fatti. Tutto questo – sottolinea con forza Mattioli – è inaccettabile sotto ogni punto di vista e per questo, come comunisti del VI Municipio denunciamo questi fatti, invitando le realtà sociali e politiche del Municipio e le cariche istituzionali, a fare in modo che questa iniziativa sia vietata, per evitare speculazioni contro la democrazia e la repubblica nata dalla Resistenza. Chiediamo inoltre, – conclude il segretario a nome del PCI – una volta per tutte, che le organizzazioni neofasciste siano chiuse, come previsto dalla legge. Abbiamo assistito già agli assalti alla sede della Cgil:cosa si sta aspettando ancora?”

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