EX ILVA. BONELLI: MITE CHIEDE MODIFICA DANNO SANITARIO PER AUMENTO PRODUZIONE.
“Acciaierie d’Italia, società composta dallo Stato più Arcelor Mittal- continua il co-portavoce nazionale di Europa Verde Angelo Bonelli- in questo modo beneficerà d’interventi economici che invece di essere a suo carico saranno realizzati con soldi pubblici che dovevano essere utilizzati per bonificare la città d’Italia più avvelenata dalla diossina e altre sostanze tossiche: le falde superficiali e profonde non sono state messe in sicurezza e bonificate, i terreni agricoli sono ancora contaminati, le collinette nel quartiere Tamburi o la gestione di quasi 500 mila tonnellate di fanghi tossici degli altiforni non è stata risolta”. Il ministro della Transizone ecologica Roberto Cingolani, afferma Bonelli, “dopo essere intervenuto alcuni mesi fa contro l’ordinanza dell’ex sindaco di Taranto che ordinava lo spegnimento degli altiforni a causa dell’inquinamento, e che nella memoria dell’avvocatura dello stato il suo ministero si dilettava a sostenere che non era provata la correlazione tra inquinamento e mortalità nonostante la sentenza del processo ambiente svenduto affermasse il contrario, oggi leva i fondi destinati alle bonifiche per darli all’impianto produttivo ex Ilva gestito anche dalla multinazionale dell’acciaio Arcelor Mittal”. Tutto ciò “e’vergognoso e inaccettabile e richiede la massima mobilitazione da parte di chi ha a cuore la tutela della salute della popolazione, ancora una volta l’immoralità di una certa politica si palesa con tutta la sua indifferenza di fronte al dramma della salute di Taranto, per queste ragioni consegneremo tutto la documentazione di richiesta revisione della valutazione del danno sanitario tra Acciaierie d’Italia e MiTE alla procura della Repubblica di Taranto nonché alla Corte di Giustizia perché a Roma qualcuno ha dimenticato che l’Italia è stata recentemente condannata dal tribunale dell’Aia per l’inquinamento provocato dall’Ilva a Taranto”, conclude Bonelli.