LETTERA DI EX AMBASCIATORI E ACCADEMICI: ISRAELE CRIMINALIZZA ONG (DIRE) Roma, 27 dic. – “Mi chiamo Ilan Baruch e sono un ex ambasciatore israeliano in Sudafrica e presidente del Policy Working Group, un collettivo di accademici israeliani di alto livello, ex ambasciatori e difensori dei diritti umani che sostengono e promuovono la trasformazione delle relazioni tra Israele e Palestina dall’occupazione alla convivenza basata su una soluzione a due stati. Vi scrivo per condividere con voi una lettera aperta che ho firmato insieme ad altri 13 personaggi pubblici israeliani a sostegno della deputata Laura Boldrini”. Inizia così una nota che accompagna una lettera in inglese firmata da 14 accademici e difensori dei diritti umani. “Come israeliani dediti alla pace e ai diritti umani- si legge nella missiva- esprimiamo il nostro sostegno alla deputata del Partito democratico Laura Boldrini, che attualmente sta affrontando un grave attacco da parte della destra in Italia e dall’ambasciata israeliana a Roma, a seguito dell’audizione del 20 dicembre della sottocommissione per i diritti umani al parlamento italiano, da lei stessa presieduta”. Nell’audizione, prosegue il testo, “la sottocommissione ha ospitato i direttori delle Ong palestinesi al-Haq e Admeer sul tema dell’inserimento, a ottobre scorso, di sei Ong palestinesi per i diritti umani nella lista delle organizzazioni terroristiche da parte di Israele. Da allora, la deputata Boldrini è stata accusata di sostenere il terrorismo”. Tuttavia secondo i firmatari “Israele finora non ha presentato nessuna prova concreta e credibile a sostegno di tali accuse. Così come la campagna diffamatoria contro Boldrini, anche la criminalizzazione israeliana delle sei Ong è motivata politicamente. Ha lo scopo di distruggere e togliere finanziamenti alle ong dedite alla resistenza non violenta all’occupazione israeliana, e alla difesa dei diritti dei palestinesi che- si legge ancora- sono sistematicamente violati da Israele nei Territori palestinesi occupati”.
La lettera prosegue: “Per anni, il governo israeliano ha condotto campagne aggressive per ridurre lo spazio civico per quelle ong che criticano la sua violenta occupazione della Palestina e che denunciano le sue violazioni sistematiche del diritto internazionale. Il governo israeliano ha esteso questo campagna in Europa e sta cercando di ridurre lo spazio parlamentare per i diritti umani”. Da qui la decisione dei membri del Policy Working Group di lanciare un appello ai paesi erupei: “Esortiamo i parlamentari europei a seguire l’esempio della deputata Boldrini, invitando i difensori dei diritti umani palestinesi a intervenire al Parlamento europeo per parlare della situazione in Palestina”. I firmatari, oltre all’ex ambasciatore Ilan Baruch, sono: Elie Barnavi, ex ambasciatore israeliano in Francia; Michael Ben-Yair, ex procuratore generale di Israele ed ex giudice della corte suprema; Yoram Bilu, vincitore del Premio Israele (2013); Roman Bronfman, ex membro della Knesset; Avraham Burg, ex presidente della Knesset ed ex capo dell’Agenzia Ebraica; Naomi Chazan, ex membro e vicepresidente della Knesset ed ex presidente di New Israel Fund; Itzhak Galnoor, ex capo della Commissione per il servizio civile israeliano; Zehava Galon, ex membro della Knesset ed ex presidente del partito Meretz; Miki Kratsman, vincitore del Premio Emet 2011; Alex Levac, vincitore del Premio Israele 2005; Alon Liel, ex direttore generale del ministero degli Affari Esteri israeliano ed ex ambasciatore israeliano in Sudafrica e in Turchia; Kobi Metzer, ex presidente della Open University of Israel; David Shulman, vincitore del Premio Israele 2016 e vincitore del Premio Emet 2010.
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