IL PRESIDENTE STIRPE: “IL RINNOVAMENTO E’ PARTITO”.
IL RISANAMENTO ECONOMICO-FINANZIARIO E LA STRATEGIA-GIOVANI PER LA PRIMA SQUADRA – “Ci troviamo dopo circa 6 mesi, l’ultima volta che ci siamo visti è stata il 23 giugno scorso. Lanciammo allora quelli che erano i programmi e i progetti della stagione sportiva, partendo dalla fissazione degli obiettivi. Che non sono fatto cambiati. Oggi, in questo incontro, facciamo una valutazione del grado di conseguimento di questi obiettivi. Noi avevamo parlato di 3 priorità da conseguire in questa stagione. Partiamo dalla prima, relativa al risanamento economico-finanziario del Club perché arrivavamo da una retrocessione e da due stagioni di pandemia che hanno segnato gli equilibri del club. Era quindi necessaria una sterzata, che c’è stata. E possiamo affermare che la direzione intrapresa sia quella giusta. Non tutto quello che avevamo fissato di fare nel mercato estivo, siamo riusciti a completare soprattutto nelle operazioni in uscita. Siamo però confidenti che tra le sessioni invernali di mercato e quella estiva riusciremo a raggiungere il 100% dell’obiettivo fissato, cosa che non era affatto scontata. L’operazione di risanamento economico-finanziario non ha riguardato solo il costo del lavoro ma anche altri aspetti operativi, come quelli di natura finanziaria e in questo caso ritengo invece che siamo riusciti ad ottenere il risultato che pensavamo di ottenere. In definitiva il Frosinone soffrirà ancora nella stagione in corso, ma a partire dalla prossima il Club potrà avere una maggiore serenità dal punto di vista economico-finanziario. Questo obiettivo era associato al cambiamento di politica che il club stava operando e poi ha definito. Secondo la nostra filosofia, lo sviluppo di un progetto basato sui giovani diventa fondamentale, giovani che andiamo a cercare attraverso la nostra attività di scouting. Un settore sul quale abbiamo investito molto, nell’ambito delle competenze applicate a gestire la ricerca dei calciatori. Abbiamo infatti rafforzato la struttura che era composta da 2 persone ed oggi è cresciuta a ben 5 persone che vanno costantemente alla ricerca di giovani talenti. Noi operiamo su due direttrici: la prima è quella dello scouting, che individua giovani giocatori che magari poi la Società ha la possibilità di acquisire ma c’è anche un’altra attività, che riguarda la valorizzazione di calciatori di altre Società che con noi decidono di far intraprendere ai loro tesserati dei percorsi di valorizzazione. Attività importanti, quasi a costo zero. Il Frosinone ha la possibilità di usufruire delle prestazioni di calciatori e attraverso i premi di valorizzazione riesce a compensare il costo degli stipendi da erogare. Da questo punto di vista non possiamo tener conto del livello di competitività del campionato”.
L’ESPERIENZA GIUSTA AL MOMENTO OPPORTUNO – “Durante la stagione estiva qualcuno pensava che potessimo puntare solo su giovani ma poi sono entrati anche altri calciatori, già delle certezze del calcio italiano. Non è stata incoerenza da parte nostra. Noi abbiamo valutato il livello di competitività del campionato che dal mese di giugno è cominciato a crescere, vedendo le operazioni fatte dagli altri club abbiamo deciso di alzare il livello di sicurezza della nostra rosa. Poi c’è stata la fuoriuscita del Chievo dalla B non era un fatto scontato, con tutte le conseguenze che ne sono derivate e cioè di avere disponibili le possibilità di ingaggiare dei calciatori. Lo stesso ragionamento lo abbiamo fatto per qualche giocatore svincolato (Ricci, ndr) che non aveva trovato una situazione che potesse essere confacente alle sue aspirazione e che ci ha creato degli spazi: grazie alla competenza della nostra Area Tecnica siamo riusciti ad ingaggiarli. Tutte situazioni che non esistevano e sulle quali la Società non si è fatta trovare impreparata. Elevando così il nostro livello di qualità. Dovevamo dare un minimo di tranquillità al nostro progetto che si fonda sulla valorizzazione dei giovani. Ritengo che la direzione sia quella giusta. Più di qualcuno dei nostri ragazzi è oggetto di attenzioni, vuol dire che stanno facendo bene ed hanno trovato il clima giusto per poter esprimere le loro potenzialità. E la Società è soddisfatta della direzione che il progetto sta prendendo, come ho già detto in precedenza”.
RISULTATI IN LINEA MA NON SI DEROGA DALLE LINEE GUIDA DI GIUGNO 2021 – “Per quanto riguarda il risultato sportivo ottenuto finora, uno degli altri obiettivi era quello di praticare un calcio in grado di far divertire i giovani, praticare un calcio che avesse una identità e facesse divertire anche le persone. E’ stato fatto un grande lavoro sulla mentalità della squadra. Era da tempo che non vedevamo un Frosinone capace di emozionare, un Frosinone imprevedibile e in grado di corrispondere le aspettative dei tifosi. E magari attraverso queste caratteristiche, raggiungere qualche risultato importante. Anche in questo caso siamo nella direzione giusta. Quello che volevamo dimostrare era questo, in sintesi: anche con un progetto di giovani, la maggior parte dei quali sono sconosciuti al grande pubblico, si può mettere in campo uno spettacolo accettabile che col tempo ti permette di puntare a risultati più ambiziosi. Ma l’obiettivo rimane la salvezza. Anche in questo scorcio di torneo abbiamo visto che ci sono Società che 6 giornate fa erano in lizza per i primi 3 posti e poi si sono ritrovate nella parte destra della classifica. Ci sono Società retrocesse dalla A che stanno soffrendo. E ci sono Società che non erano accreditate per puntare alle parti alte della classifica e che invece si stanno regalando belle soddisfazioni. Bisogna tenere alta la guardia e comunque il risultato è pienamente in linea con le aspettative. Diciamo che dobbiamo ottenere la salvezza nel modo più sereno possibile e poi vedremo se saremo capaci di fare altro. Però non si sposta il traguardo di un campionato molto competitivo”.
I GIOVANI, LA PRIMA SQUADRA, IL LAVORO DI CESELLO DELL’AREA TECNICA – “Anche per il Settore Giovanile è stata operata una profonda ristrutturazione, basandosi su concetti di calcio propositivo e divertente che stanno applicando in prima squadra e puntando ad un cambiamento di mentalità importante. Noi vorremmo che, una volta tanto, finito il campionato Primavera ci fosse qualcuno pronto a salire in prima squadra oppure andare a giocare in qualche club professionistico. Anche in quel caso abbiamo instaurato un nuovo rapporto con l’Accademia Frosinone, il rapporto sta funzionando bene anche per quanto riguarda la gestione delle altre formazioni giovanili. Allo stesso modo da questo punto di vista si è operato un grosso cambiamento di mentalità e i risultati già cominciano a vedersi rispetto a prima. Sotto il profilo tecnico è stata operata ugualmente una grandissima rivoluzione. Qualcuno più vicino alle cose della squadra se ne sarà accorto di più ma vi assicuro che è stato grandissimo il lavoro svolto da Guido Angelozzi e dai suoi collaboratori, che vorrei ringraziare. Non era facile farlo, metterlo in pratica. In una situazione in cui devi togliere, devi mettere e farlo con qualità puntando sui giovani e poi andando a puntellare con altri calciatori che potevano essere complementari a questo progetto. Magari era più facile a dirsi. Una nota di merito a loro e a tutti quelli che hanno collaborato per portare avanti questo nuovo corso del Frosinone”.
LE INFRASTRUTTURE – “C’è un altro aspetto: lo sviluppo delle infrastrutture. Anche qui dobbiamo fare il punto della situazione, partendo dallo Stadio: vi posso dire che il 1 ottobre 2022 partirà l’area ristorazione che sarà ubicata nella zona inferiore rispetto alla Guest Area dove ci troviamo. E verrà gestita dall’Enoteca La Torre. Avrà la caratteristica di non essere un ristorante come tanti ma un’Area nella quale sarà privilegiato il fatto di far incontrare le persone. Un luogo di incontro, dove magari anche incontrare calciatori. Perché uno degli aspetti che vogliamo curare bene, rivolti alla crescita dei giovani, è l’ambito specifico dell’alimentazione. E per curare gli aspetti dell’alimentazione dobbiamo essere certi che la gente faccia esattamente le cose che deve fare. Questo della ristorazione è un progetto poliedrico: prevede il concetto dell’intrattenimento, dell’essere a contatto con quelli che sono i protagonisti sportivi e poi quell’area sarà anche un luogo dove andremo a svolgere una serie di iniziative come ad esempio lo sviluppo di una scuola di cucina. Una cosa che la gente apprezza molto in televisione e allora ci siamo chiesti se non fosse il caso anche di farla toccare con mano. Perché il 1 ottobre? Perché tutto quello che è intrattenimento, segue le sorti della pandemia. Forse, in base a certe valutazioni che abbiamo fatto, a quell’epoca potremo trovarci in una condizione più favorevole. Parallelamente proseguirà il progetto per rendere lo stadio autosufficiente dal punto di vista energetico. Completeremo il discorso dei panelli solari, vedremo anche di sfruttare tutta la superficie delle tribune ed anche la zona delle aiuole che delimitano i vari parcheggi. Avendo rispetto anche di un certo gusto architettonico dell’area”.
IL 5G IN SICUREZZA, L’ANELLO ATTORNO ALLO STADIO, LA STRADA DEI TIFOSI – “Il terzo progetto è quello dell’introduzione della tecnologia 5G in tutto lo stadio. Siamo in una fase molto avanzata dello sviluppo di questi progetti. Poi bisognerà condividere questo scibile sia con le Istituzioni ed anche tranquillizzando anche la cittadinanza. Il 5G è visto come qualcosa che faccia male alla salute. Bisognerà fare le cose senza inserire motivi di ansia. Rimangono in piedi altri due progetti. Il primo riguarda l’urbanizzazione attorno allo stadio ad esempio. L’anello attorno allo stadio è frequentato ogni giorno da centinaia di persone. Un’attività fisica che si rispetti deve prevedere almeno la presenza di uno spogliatoio e dei servizi igienici. Io queste cose le ho notate. Da questo punto di vista vorrei approfondire con il Comune la possibilità di fare questo spazio e dedicarlo gratuitamente alla gente che viene qui a svolgere attività fisica. L’altro progetto riguarda la strada di accesso dei tifosi ospiti. Dobbiamo arrivare ad un chiarimento definitivo. In un Paese che si dichiara la settima potenza industriale del pianeta e nel quale non si riesce a definire una situazione relativa a 150 metri di strada fatto da uno che te la fa anche gratis e non ci guadagna niente, mi sembra una cosa incredibile. Voglio capire gli ostacoli quali sono ma dobbiamo arrivare alla chiusura del progetto. Questo discorso è propedeutico al problema dei parcheggi, la partita non deve creare disordine nelle zone limitrofe dello stadio. E’ necessario fare le cose, un aspetto che in Italia ci vede latitanti”.
FERENTINO E FIUGGI CENTRALI NELLA CRESCITA DEL CLUB – “Rimanevano sempre dei problemi irrisolti. Ad esempio la sede del Frosinone o di dove la prima squadra deve svolgere gli allenamenti. Quindi, trovare una sistemazione definitiva allo sviluppo delle infrastrutture per il Settore Giovanile, un altro tema nel quale siamo carenti e che rischia di essere un limite per lo sviluppo al resto del complesso della Società. Abbiamo pensato che partendo dall’area di Ferentino, dove abbiamo fatto un investimento anni fa rendendo indipendenti sia l’area che usa la città di Ferentino da quella che usa il Frosinone, abbiamo voluto fare un lavoro che si è spinto a farci presentare un progetto alla città di Ferentino nel prossimo mese di gennaio 2022 e del quale abbiamo già parlato con il sindaco e presidente della Provincia, avvocato Antonio Pompeo. Vorremmo realizzare in quel sito la nuova Sede del Frosinone e l’area in cui la nostra prima squadra si allenerà in modo esclusivo. Per fare questo modificheremo gli spogliatoi attuali della prima squadra, che diventeranno la zona degli uffici. Mentre realizzeremo una costruzione molto leggera tra il campo utilizzato dal Ferentino e il resto dell’Area per adibirla a spogliatoi, sala medica, palestra e tutto quello che è funzionale alla prima squadra. Non toglieremo nulla alla città di Ferentino, che verrà dotata del campo sintetico che peraltro abbiamo realizzato noi. D’altronde oggi sono già delimitate una dall’altra. Proporremo il progetto con la stessa logica con la quale abbiamo realizzato lo stadio: l’area rimarrà di proprietà del Comune di Ferentino, noi la gestiremo in concessione fino a quando non saremo rientrati del valore dell’investimento. Parallelamente pensiamo di trovare una nuova casa per il Settore Giovanile e una parte dell’Accademia, a Fiuggi. Anche là c’è un buon Centro sportivo che ha capacità di usufruire di progetti di espansione, per cui anche qui a livello informale abbiamo presentato agli amministratori di Fiuggi un progetto che prevede oltre all’ammodernamento dei campi, la messa a regime dei 2 campi in erba, la realizzazione di 2 campi in sintetico, la copertura sulla piscina per renderla fruibile anche in inverno, 4 campi di paddle e il completamento di tutto l’anello pedonale oltre ad un’area giochi per bambini. Anche in questo progetto abbiamo espresso la manifestazione di interesse, il progetto definitivo è pronto nei dettagli e faremo una conferenza stampa con gli amministratori di Fiuggi qualora ci fosse la volontà di andare avanti. Perché Frosinone, Ferentino, Fiuggi? La Società che dovrà gestire, l’abbiamo chiamata non a caso Progetto Identità Ciociara perché io voglio che il Frosinone, non è la prima volta che lo dico, sia in grado di attirare a sé tutta la Ciociaria. Coinvolgendo così anche altre aree che mostrano interesse. Tra le due iniziative, Ferentino e Fiuggi, investiremo 10 milion di euro. Sono in grado anche di dettare i tempi: il completamento a Ferentino lo abbiamo fissato a fine 2022 ed entro settembre 2023 il completamento del progetto di Fiuggi. A quel punto penso che saremmo arrivati a definire i tre progetti-cardine, che andranno a regime: l’Area Tecnica, il Settore Giovanile e le Infrastrutture. Ci sarà una chiarezza che non sarà credo messa in discussione negli anni futuri. Un progetto che punta sulla competenza professionale, la valorizzazione dei giovani attraverso infrastrutture che siano all’avanguardia. Sono stati dei mesi impegnativi, ci siamo mossi in più di una direttrice. Lo sforzo che stiamo facendo è importante ma la direzione è quella giusta. Dobbiamo continuare così per mantenere i tempi di attuazione. Le cose assumono importanze e valenza si le fai entro un lasso di tempo per preciso”.
Ufficio Stampa Frosinone Calcio
I PARTE
“GROSSO E’ IL TECNICO PER IL CALCIO CHE VOLEVAMO, E’ TRASPARENTE E ONESTO INTELLETTUALMENTE”.
FROSINONE – Dopo la articolata relazione introduttiva che rappresenta ormai un ‘must’ nelle conferenze stampa del presidente, è stata la volta delle domande formulate dai cronisti.
Presidente, lei ha parlato delle difficoltà di coniugare la necessità di ringiovanire e di presentare un prodotto valido. Il modello Frosinone sembra molto interessante, parte dalla prima squadra per arrivare all’ultima formazione. In questo progetto c’è un nuovo modo di fare calcio. In questo caso il compito di Grosso come si inserisce?
“Grosso è stato scelto per questo motivo, dal Direttore è stato ritenuto il tecnico all’altezza di interpretare al meglio il calcio che volevamo. Nel corso delle sue esperienze professionali ha espresso un calcio propositivo. Secondo me lo sta facendo bene e anche il settore giovanile sta seguendo questa filosofia, come ha fatto notare Frara nella sua intervista. Che non riguarda il modulo ma l’atteggiamento. Naturalmente poi sono le idee che fanno la differenza. Grosso si sta muovendo molto bene, ha una modalità di gestione anche abbastanza integralista ma penso che sia giusto così. E che poi ognuno si assume le responsabilità di quello che fa”.
Presidente, lei parla di equilibrio finanziario raggiunto. Ma c’è anche da rilevare un andamento altalenante della squadra. Anche noi presentammo una manifestazione di interesse per lo stesso sito ma sono contento di questa iniziativa che lei e il Frosinone stanno intraprendendo. Mi auguro infine che lei presti maggiore attenzione alla carta stampata.
“Il Frosinone calcio non è la Croce Rossa, fa già tanti sforzi e sacrifici e chiede molto meno di quanto dà a tutti. Per cui sapete che io sono sempre solidale con la cultura del fare, è giusto che ci sia una stampa che venga messa in condizione di svolgere il proprio lavoro ma il Frosinone non può farsi carico di situazioni che personalmente non fa piacere vedere. E’ giusto che questo messaggio venga lanciato alla società civile. Per quanto attiene il progetto di risanamento, sta andando avanti. Un pezzo è stato fatto, poi ne seguirà un altro fino al completamento per addivenire ad un equilibrio economico-finanziario. Il Frosinone deve dipendere sempre meno dagli azionisti di riferimento. Se diciamo che il Frosinone è dei tifosi e della città, allora città e tifosi debbono essere messi nelle condizioni di gestire il Frosinone. Quanto al discorso relativo a Fiuggi, anni fa andammo là poi per una serie di motivi siamo dovuti andare via. Oggi potrebbero esserci le condizioni positive per riprendere quel discorso. Vedremo come sarà accolto il progetto, come anche a Ferentino, da Città e Amministrazioni. Non vogliamo dominare ma essere complementari. Se viene recepita la nostra proposta, entrambe potranno fare un salto di qualità”.
Gatti è uno dei giocatori del mercato invernale che interessa a grandi club. Lei ci può dire la sua a riguardo? E sulla questione esuberi?
“Le priorità del mercato sono quelle di trovare la sistemazione dei calciatori che non rientrano nei piani della società, bisogna trovare la finestra giusta per sistemare queste situazioni. Le idee per migliorare ci sono ma è giusto che a questo risponda l’Amministratore dell’Area Tecnica. Gatti? Per me è un giocatore del Frosinone, mi diverto tanto quando lo vedo giocare. Oggi la Società ha un perimetro ben definito, ha assunto una condizione manageriale di un certo tipo, le domande dovete porle ad Angelozzi. Io ho le mie idee, chi si prende le responsabilità di certe decisioni è lui. A noi non può che fare piacere il successo di Gatti”.
Il Covid-19 è tornato protagonista. Nelle prossime ore ci sarà un’assemblea di Lega, quale pensa sarà la strada giusta?
“Ho affrontato questo tema con Gualtieri che prenderà parte all’Assemblea di Lega: il Frosinone vuole giocare. Quando lo scorso anno noi ci trovammo in una situazione molto seria (15 giocatori colpiti dal Covid, ndr), molte Società risposero di no ad una nostra richiesta ed hanno fatto bene. Poi se domani l’80% delle società deciderà che la scelta deve essere diversa, noi non ci metteremo di traverso. Diciamo anche che sono state tolte anche certe disposizioni, siamo tornati ai tempi di Salernitana-Reggiana e tutto viene gestito dalle Asl. E si rischia il 3-0 a tavolino. E infine ci sono i rapporti con i licenziatari, le tv. Chi non potrà giocare, basta che l’Asl intervenga e dice che non si può giocare. Ma non può essere la Lega a dirlo. E mi aspetto che anche la Figc faccia qualcosa e assuma una posizione”.
Quanto è credibile questo mondo del calcio alla luce del caso Salernitana?
“Il calcio non è peggiore del resto delle attività nel nostro Paese. Di situazioni nella vita civile e sociale assimilabili a quella che tu hai posto come esempio ve ne sono centinaia. Il calcio viene in evidenza perché c’è un interesse particolare ed è sotto i riflettori di tanti media. Le vicende di oggi sono quelle di sempre, non pongono dubbi più seri sul calcio. Il tema delle plusvalenze è vecchio di 25 anni. Bisognerà vedere come finiranno queste indagini. Il tema della Salernitana era un tema nuovo nel calcio italiano anche perché non è abituato alla multiproprietà. Ce ne sono due di casi rilevanti e in uno di questi è accaduto che la squadra salisse nella stessa categoria dove un soggetto deteneva già la proprietà di un’altra squadra. Io spero che sia trovata la situazione giusta che contempli le esigenze della Salernitana, dei tifosi e della credibilità del calcio. E penso che la nostra Federazione sia attrezzata per trovare la soluzione”.
Presidente, ritiene che il concetto di fidelizzazione relativo ai vostri giovani talenti esternato dal ds del settore giovanile Alessandro Frara nei giorni scorsi rappresenti la sfida più stimolante che attende il club?
“Ho letto l’intervista, l’ho trovata buona. Il nostro è un movimento che deve partire dal basso. Partire dai luoghi che destano magari poco interesse. Se siamo capaci di farlo, saremo in grado di creare un progetto tecnico che dia identità. Queste attività saranno sempre più collegate alla prima squadra. Spesso si è fatto un errore nel passato, settore giovanile e prima squadra debbono invece dialogare e integrarsi. Solo così si possono far crescere i ragazzi”.
Qual è la qualità di Grosso che le sta piacendo. E quale giocatore acquistato l’estate le sta piacendo di più, tolto Gatti?
“La qualità maggiore di Grosso è la trasparenza e la onestà intellettuale. Spero che riceva un premio per questa sua qualità. E poi interpreta un modello di calcio che mi sta piacendo molto, che fa divertire la gente. Con quel tipo di calcio puoi anche rischiare ma fai divertire la gente. Ripeto, un calcio fatto da una persona con una grande onestà intellettuale. Per quanto riguarda gli acquisti ce ne sono tanti. Tutti i ragazzi che Angelozzi ha portato qui sono tutti bravi, nel giro di 2-3 anni saranno dei protagonisti qui a Frosinone. Anche quelli che si pensa che dobbiamo buttare nel frullatore. Ad esempio ci sono ragazzi stranieri, che vengono da lontano, con tanti problemi tra i quali la lingua, l’alimentazione, la sistemazione, la scuola. Ecco, valutiamo tutto e troviamo le risposte a tutte le domande”.
Il Frosinone ha giocato alla pari con squadre come Brescia, Lecce, Benevento. Anche andando a derogare dal suo progetto pluriennale, se si creasse la condizione di puntellare la squadra per salire, lei darebbe questo input?
“Io penso che noi dobbiamo essere umili e praticare un altro tipo di principio: i risultati si costruiscono con il buon lavoro durante il giorno. Quando il lavoro si fa bene, allora c’è una buona possibilità di costruire dei risultati ma se non si fa bene rischiamo di trovarci nella condizione dello scorso anno. Non pongo limiti a nessuno, se non vogliamo avere delle illusioni velleitarie dobbiamo costruire il terreno giorno dopo giorno. Dobbiamo acquisire la consapevolezza di quell’obiettivo che possiamo raggiungere, il mio obiettivo adesso è tenere la categoria che deve essere funzionale ai passi successivi. Se poi i ragazzi avranno la forza e i dirigenti saranno stati capaci di trovare quello che manca per compiere un altro step, io non sarò il limite. Noi non dobbiamo pensare che la B sia una ‘diminutio’ per Frosinone, la serie A invece è l’eccezione. Bisogna recuperare la dimensione, penso che dobbiamo fare il nostro percorso senza mettere pressioni all’ambiente. Noi siamo un gruppo attrezzato, agguerrito e che ha cambiato pelle”.
I tifosi allo stadio a Frosinone stanno diminuendo, che effetto le fa questa situazione.
“Anche questa situazione la dobbiamo mettere in relazione a quanto sta accadendo negli altri stadi, anche se siamo secondi per presenze in serie B. Il problema è che la pandemia sta creando una situazione di incertezza a fronte di una ampia copertura mediatica. Se si unisce la cattiva stagione, la scomodità di certi orari come le ore 14 di sabato quando una famiglia non verrà mai allo stadio, si possono comprendere tante cose. Ho pregato Gualtieri di farlo presente in Assemblea di Lega. Sarebbe interessante valutare la presenza negli stadi nelle fasce orarie. Se potessi decidere io farei una petizione per farlo togliere l’orario delle 14 il sabato”.
Presidente, parliamo della stagione del calcio femminile nel Frosinone. E poi la città di Frosinone ospiterà la SuperCoppa femminile a gennaio.
“Un tema che mi sta particolarmente a cuore. Non è la prima volta che affermo che lo stadio di Frosinone avrei piacere venisse frequentato dalla nazionale femminile. Come anche che questo stadio venisse frequentato dalle formazioni femminili, dare quindi una identità a riguardo. Da questo punto di vista la squadra femminile alla quale non abbiamo dedicato impegno e attenzione particolare, entro i prossimi 3 anni portata a regime per organizzazione e competenza. Abbiamo ospitato le partite della nazionale U20, della U21 ed ora abbiamo l’onore di ospitare la semifinale e finale della Supercoppa Femminile. Che ha un livello di sviluppo molto superiore al calcio maschile. Se guardate a quello che accade negli Stati Uniti, il calcio femminile è più sviluppato di quello maschile. Spero che il 5 e 8 gennaio saranno il trampolino di lancio affinché Frosinone diventi l’albergo stabile del calcio femminile a livello nazionale. Sarebbe un bel risultato. E mi auguro che la stampa ci dia una mano a pubblicizzare e spingere l’evento”.
Infine, prima della chiusura sono arrivati attraverso i canali social del Frosinone i saluti dei tifosi al presidente. Che chiude con un pensiero a loro dedicato: “Sono io che mi complimento con loro, faccio i i miei migliori auguri. Viviamo un momento complesso, noi proviamo a fare la nostra parte”.
Ufficio Stampa Frosinone Calcio