Roma e Provincia. PCI, concluso congresso provinciale.

Partito Comunista Italiano

Federazione provinciale di Roma

Roma. Concluso il congresso del PCI provinciale eletto l’organismo di direzione politica. A breve le responsabilità, delineato il profilo organizzativo.

Con l’intervento di Giacomo De Angelis, della segreteria nazionale del PCI, rivolto alla nutrita platea, ricca dei delegati e di molti invitati e iscritti partecipanti, domenica scorsa al centro sociale Intifada, si è chiusa la fase assembleare. L’assise, all’interno del percorso di ricostruzione del Partito Comunista Italiano che si celebrerà a livello nazionale il 21,22,23 gennaio prossimi a Livorno, ha anche affrontato il modo migliore per riorganizzare il proprio modo di essere presente sul territorio della capitale e della provincia. In particolare mettendo a fuoco il contenuto che si arricchisce della elaborazione plurima delle varie presenze organizzate del partito, e che si affina nella modalità di proporre le scelte e le indicazioni comuniste ai lavoratori, agli studenti, al popolo, forti della condivisione compatta della analisi e del progetto che insieme è stato valutato, discusso, approvato. In totale sette sono stati i saluti e contributi portati dagli ospiti della sinistra di classe, incluso il saluto dell’ANPI e della Comunità Palestinese, Futura Umanità, PCL, PRC e Sinistra Anticapitalista. Una nota particolare l’ha assunta l’apertura del congresso col saluto, commosso – e non poteva essere altrimenti – di Irene, la donna che sta conducendo una battaglia per la richeista di Verità e Giustizia per violenze subite in anni lontani. Battaglia sulla quale già si era espressa solidaristicamente Cristina Cirillo nelle settimane scorse. Questa battaglia è supportata da Alessandro Corbelli che ha tracciato i tratti essenziali in questa occasione, ricevendo, naturalmente, piena solidarietà dei comunisti. Gli interventi del dibattito, tutti molto incentrati sui temi congressuali e sul modo in cui i comunisti di Roma e provincia sono chiamati a renderli pensiero vivo tra i lavoratori e i cittadini nelle lotte, nelle iniziative, nei confronti con gli altri e con le associazioni, sono stati tutti molto apprezzati. Gli undici intervenuti hanno messo nelle condizioni di tirare le somme a Giacomo De Angelis che ha valutato positivamente la qualità del confronto, indicato la necessità di mostrare il nostro vero volto di unicità degli obbiettivi che stiamo perseguendo, di attualità della proposta politica che stiamo avanzando. Sia quando essa è chiaramente e senza dubbio alternativa alle classi dominanti, ai poteri economico finanziari, ma anche alla destra e al PD. Sia quando essa vuole vivere nelle lotte e nelle presenze di lotta, come il nostro essere al fianco dei lavoratori che in tutto il Paese subiscono le morti sul lavoro e le delocalizzazioni volute dai padroni italiani o stranieri, familiari o multinanzionali, poco importa. Al termine del congresso, anche con l’approvazione di documenti politici specifici è stato sancito in che modo il PCI sarà presente a Roma e provincia. L’obbiettivo dichiarato è unire più energie ad elaborare e dirigere la proposta politica comunista nell’intera provincia di Roma. Ultimo atto è stato l’elezione del gruppo dirigente così composto: Alessandro Lagi, Bruno Steri, Cristina Cirillo, Giacomo Colonna, Eros Mattioli, Emiliano Tatafiore, Giuseppe Forciniti, Alberto Fortunato, Gaetano Seminatore, Alex Hobel, Loredana Sensoni, Roberto Vallocchia, Walter Tucci, Verino Tinaburri, Celina Angelini, Lucia Addario, Enzo Di Leo, Manuela Addario, Valeria Latini, Daniele Baccarini, Gianluca Giampà, Valentino Lancianese, Juri Romagnoli, Maurizio Iagher, Nicola Casubolo, Virgilio Seu, Federica Santarelli, Andrea Sonaglioni, Roberto Bocchino, Oreste Azzalin. In questo frangente in attesa dell’elezione dei responsabili delle segreterie, il Partito è guidato dalla presidenza del congresso avente ancora pieni poteri politico organizzativi, diretta da Virigilio Seu.

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