PALERMO – Fingeva di iniettare ma in realtà la siringa era già vuota: tre fermi sono stati eseguiti dalla Digos a Palermo per finte vaccinazioni anti-Covid all’hub della Fiera del Mediterraneo. In cambio di queste finte punture, i tre indagati – tra cui una infermiera addetta alle vaccinazioni- intascavano denaro. Per la Procura si trattava di “un accordo corruttivo” in base al quale la donna, dietro al pagamento di una somma in denaro, avrebbe effettuato due finte punture nei confronti degli altri due coinvolti. Il costo di una finta iniezione era di 400 euro. Tra i fermati c’è il leader no vax Filippo Accetta. La Digos ha effettuato anche una decina di perquisizioni.
Le intercettazioni telefoniche e ambientali, inoltre, hanno svelato altre otto false vaccinazioni effettuate dall’infermiera: coinvolti, in questo caso, un’altra infermiera addetta alle vaccinazioni presso l’hub della Fiera e un poliziotto della questura di Palermo. La Procura ha inoltre disposto il sequestro preventivo dei dati informatici inseriti nella piattaforma nazionale ‘Digital green certificate’ del ministero della Salute attraverso la quale vengono rilasciati i Green pass: una mossa per bloccare i ‘certificati verdi’ degli indagati.
Il modus operandi era sempre lo stesso: l’infermiera svuotava la siringa preparata precedentemente in una garza in cotone e inseriva l’ago nel braccio del destinatario del finto vaccino senza iniettare alcunché. La Digos ha filmato tutto, compresi i contatti tra chi doveva sottoporsi alla finta vaccinazione e l’infermiera. La Procura esclude al momento il coinvolgimento dei medici e dei funzionari che gestiscono l’hub della Fiera.
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