MIGRANTI. LINGUA, CASA E LAVORO: COSI’ 242 MINORI DIVENTANO ‘GRANDI’.

LUNEDI’ PRIMO BILANCIO DEL PROGETTO DEL CENTRO AMBROSIANO DI MILANO (DIRE) Milano, 18 dic. – “Il progetto ‘Work in progress’ nasce per aiutare i minori stranieri non accompagnati nel passaggio all’età adulta”. Benedetta Castelli, membro del Centro ambrosiano di solidarietà, parla alla ‘Dire’ con fierezza dell’iniziativa che in tre anni ha portato al coinvolgimento di 242 minori presenti sul territorio milanese. Con diverse attività nel campo della formazione, dell’istruzione e dell’indipendenza abitativa, il Centro ambrosiano insieme ad altre 13 associazioni ha organizzato percorsi di integrazione che permettessero a chi è arrivato in Italia da bambino o bambina di capire come potersi costruire una vita nel capoluogo lombardo. ‘Work in progress’ è nato grazie ai fondi di un bando nazionale. Il Centro ambrosiano ha deciso di strutturare il progetto su Milano per lasciare qualcosa al territorio: far in modo che le iniziative immaginate non fossero solo estemporanee. “Abbiamo pensato di rivolgerci ai ragazzi e alle ragazze dai 17 ai 21 anni”, racconta Castelli. Nell’organizzazione del progetto sono stati individuati tre ambiti in cui portare avanti le attività: integrazione, lavoro e casa. Tre ambiti considerati fondamentali per immaginare un’esistenza autonoma.

Durante la stesura del programma Castelli ha pensato a iniziative che potessero dare un contributo a chi sta affrontando il passaggio all’età adulta in un paese straniero. “Nell’ambito del lavoro sono stati organizzati corsi di formazione, di italiano e tirocini”, spiega. Tra i 242 partecipanti, 46 hanno frequentato i corsi di formazione professionale: oltre a insegnargli cosa devono fare sul luogo di lavoro, gli sono stati forniti gli strumenti linguistici per dialogare e capire efficacemente quali mansioni gli potrebbero venire assegnate. Spesso questi ragazzi e queste ragazze vivono nell’incomprensione. “Gli abbiamo spiegato le diverse tipologie di contratto, i doveri che avevano e i diritti che potevano rivendicare sul luogo di lavoro”, aggiunge Castelli. Il passaggio successivo ha portato all’inserimento in azienda: con ‘Work in progress’ sono state erogate 46 borse lavoro e 27 tirocini in società della metalmeccanica, della ristorazione, dell’edilizia e della logistica. “In alcuni casi il percorso è proseguito anche dopo”, sottolinea Castelli.

Nell’ambito dell’integrazione le attività realizzate sono state invece 29: in totale hanno partecipato circa 200 minori. “Oltre ai corsi di lingua per principianti- prosegue Castelli- abbiamo organizzato anche gruppi Fai con la compartecipazione dei coetanei italiani”. In tutte le attività il Centro ambrosiano, insieme agli altri partner, ha cercato di partire dai desideri dei ragazzi e delle ragazze: l’obiettivo era dargli una voce, renderli protagonisti dei loro progetti di inclusione. “Nell’ambito dell’abitare ad esempio i cohousing proposti sono nati dalle loro esigenze”, osserva Castelli. Dove vogliono vivere, con chi? Di cosa hanno paura? Cosa non capiscono? “Li abbiamo ascoltati”.

Agenzia DiRE  www.dire.it

(lettori 192 in totale)

Potrebbero interessarti anche...