Di Alzheimer soffrono oggi in Italia più di 800mila persone (50 milioni nel mondo), dati purtroppo in forte crescita. L’assistenza grava quasi esclusivamente sui familiari. L’80% dei malati di Alzheimer in Italia è gestito dalle famiglie. Questo sforzo finisce spesso per diventare insostenibile sul piano psicologico ed economico, dice Giorgio Soffiantini, coordinatore del Progetto e degli Incontri Formativi on-line dedicati a familiari e caregiver, seguiti con grandissima partecipazione da familiari e caregiver di tutta Italia e anche dall’estero. Soffiantini ha accompagnato con amore la moglie Chiara nei 18 anni della malattia ed ha sperimentato il dramma della “crisi comportamentale”, l’impossibilità in quello stadio della malattia del ricovero in ospedale, non attrezzato per gestire questi malati, o in RSA, dove è richiesto un periodo di prova prima dell’accettazione. I Servizi SAPA Alta Protezione Alzheimer hanno solo 10 posti per provincia, e sono insufficienti…
Il Progetto “I Lions per l’Azheimer”, che contiene le proposte dei Lions, è stato presentato in un Convegno tenutosi a Padova lo scorso 9 ottobre ed è stato accolto e condiviso da qualificati relatori, ai quali il giornalista e scrittore Michele Farina, presidente dell’Alzheimer Fest , ha chiesto di illustrare il quadro della situazione attuale.
Teresa Di Fiandra, membro della “Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria” e del “Tavolo Istituzionale Nazionale per le Demenze”, ha posto l’accento sul “Fondo per la disabilità e la non autosufficienza. “ Il Fondo per Alzheimer e demenze, previsto dalla legge di bilancio 2021, erogherà alle Regioni -ha detto- quasi 5 milioni di euro all’anno in tre anni, dal 2021 al 2023, risorse da impiegare anche per ricerca e prevenzione”. Cristina Basso, coordinatrice del Tavolo Permanente Regionale per le Demenze e il Decadimento cognitivo, ha fornito i dati relativi al Veneto: 67.000 persone soffrono di demenza (di cui 36mila di Alzheimer) per lo più anziani, per lo più donne. In crescita la demenza a esordio giovanile. “Occorre un insieme di più professionalità per curare questi malati – dice la Basso – evitando loro il ricovero in ospedale, non vantaggioso né per loro né per il sistema. E ’un cambiamento culturale, nel quale sono coinvolte anche università, società scientifiche e terzo settore”. Carlo Gabelli, direttore del C.R.I.C. (Centro Regionale veneto per lo studio e la cura dell’invecchiamento cerebrale) ha detto che oggi è possibile con un esame del sangue sapere se avremo in futuro una demenza, ma pochi sono disposti a farlo, perché a differenza di altre patologie, abbiamo paura di guardare in faccia questa malattia. “ Peccato, perché si potrebbero adottare strategie preventive -dice Gabelli- e sono in fase avanzata di studio nuovi farmaci destinati a rivoluzionare l’approccio a questa malattia”.
Nell’aprire la conferenza stampa odierna alla Camera dei Deputati, l’on Sara Moretto ha auspicato la costruzione su questi temi di “ solide reti di coesione e partecipazione con il Terzo Settore” e ha ricordato che la legge per i caregiver è in discussione in Parlamento, accanto alla più ampia riforma del Family Act. “ L’Alzheimer e le altre forme di demenza sono sempre più malattie con le quali le famiglie italiane devono confrontarsi. Dopo la redazione del Piano nazionale demenze del 2014 poco è stato fatto per una sua reale attuazione. Il riflettore acceso oggi dai Lions con la presentazione di queste proposte, concrete e attuabili, deve stimolare le istituzioni a riprendere in mano quel Piano e renderlo operativo. Da parte mia garantisco massimo impegno e attenzione su questo tema del quale mi sono già occupata, nel mio territorio e in Parlamento ”.