ROMA – Il Pallone d’Oro 2021 è di Lionel Messi. Si tratta del settimo riconoscimento per il 34enne argentino, attaccante del Paris Saint Germain.
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Terzo posto nell’edizione 2021 del Pallone d’Oro a Jorginho. Il centrocampista del Chelsea, campione d’Europa con la maglia dell’Italia, ha chiuso il podio formato dal vincitore Leo Messi e da Robert Lewandowski, stella del Bayern Monaco. Nella cerimonia che si è svolta al Theatre du Chatelet di Parigi la classifica ha visto al quarto posto Karim Benzema, quindi Ngolo Kantè. Sesto Cristiano Ronaldo.
Questa la Top Ten del riconoscimento istituito nel 1956 da France Football: 1 – Lionel Messi 2 – Robert Lewandowski 3 – Jorginho 4 – Karim Benzema 5 – Ngolo Kantè 6 – Cristiano Ronaldo 7 – Mohamed Salah 8 – Kevin De Bruyne 9 – Kylian Mbappé 10 – Gianluigi Donnarumma A Donnarumma è andato il premio Yashin come miglior portiere. Per quanto riguarda gli altri azzurri, 13simo Giorgio Chiellini, davanti a Leonardo Bonucci. In posizione numero 26 Nicolà Barella, ex aequo con Ruben Dias e Gerard Moreno.
INEVITABILMENTE MESSI, PALLONE D’ORO PER DEMERITI
di Mario Piccirillo
C’è un mondo intero di opinionisti, tifosi, ex giocatori, allenatori, soldati da social che non avrebbe premiato Messi. Eppure Messi ha vinto il Pallone d’Oro con l’inevitabilità d’un fenomeno casuale indipendente dal voto di altri suoi simili. Ha vinto perchè era naturale che così fosse, nonostante i (de)meriti, le regole, la logica, l’amore e l’odio. Jorginho, certo, avrebbe avuto i titoli: il pezzo di carta a fare curriculum come usava per le lauree. E’ arrivato terzo. Lewandowski i gol, a caterve: terzo. Benzema una sorta di credito accumulato negli anni. Ma Messi no. Che ha fatto Messi nel 2021 per meritarsi l’ennesimo, il settimo, titolo?, si chiedono tutti. “Se lo danno a Messi, svalutano il Premio”, ha detto un altro Pallone d’Oro, un “collega”, Jean-Pierre Papin. Esteban Cambiasso qualche tempo fa aveva ammesso di non credere più al Pallone d’Oro come succede ai bambini quando scoprono che Babbo Natale è mamma o papà, e i regali arrivano da Amazon: “Ho smesso di credere a questi premi individuali dal 2010. Nel giorno in cui ho capito che Milito era fuori dall’elenco dei 30 giocatori. Non cinque o dieci, trenta. Ho detto: io di questi premi non capisco più nulla”. Messi vince nell’anno del disfacimento del suo Barcellona. Ha vinto la Coppa America, non proprio da protagonista e a Parigi è uno tra i tanti. Molto uno tra i moltissimi tanti. Eppure siamo ancora tutti qui, per settimane a rilanciare voci, leak, spifferi. Come se poi alla fine non vincesse lui, Messi. O fino ad un attimo fa l’altro, Ronaldo. Che pure raccontano imbufalito per le cose del Manchester United ma anche perché a parità di carriera in discesa Messi ancora lo premiano. E a lui? Niente. “Ronaldo ha una sola ambizione, ed è quella di ritirarsi con più Palloni d’Oro di Messi. E lo so perché me lo ha detto lui”, ha raccontato Pascal Ferré, il “responsabile” del premio di France Football al New York Times. Che dà pure un’imbeccata: “Guardate le statistiche di Messi e Ronaldo negli anni, segnano sempre molti gol a settembre e ottobre, quando si vota. Non è una coincidenza”. Ronaldo ha smentito, ovviamente. E all’attaccante polacco è lo stesso Messi che tributa l’onore delle armi: “Avresti dovuto vincerlo tu, anche l’anno scorso. Spero che France Football ti risarcisca”. Nel frattempo il premio, privatistico e soggettivo per definizione, più egoriferito del calcio è entrato nei contratti, alla voce bonus. Ha preso un significato finanziario, che il 18 dicembre del 1956, quando sul numero 561 di France Football venne pubblicato il nome di Stanley Matthews come primo Pallone d’oro della storia, ovviamente non aveva. Ma non è solo questo: è anche il momento dell’anno in cui il campione si separa dalla sua squadra, in una maniera quasi chirurgica. La serata in cui lo sport di squadra premia il singolo per sindacabilissimo parere d’una giuria. E nel caso di Messi per identificazione plastica con la stessa idea che tutti hanno di questo sport. Messi vince il Pallone d’Oro 2021 perché è Messi.