G20, si cerca l’accordo sul clima: la cronaca della seconda giornata a Roma.

Alla Nuvola dell’Eur in corso il secondo e ultimo giorno del summit tra le venti maggiori potenze mondiali. I leader hanno iniziato la giornata lanciando una monetina a Fontana di Trevi.

Di Vincenzo Giardina e Brando Ricci

ROMA – È cominciata con un incontro a Fontana di Trevi la seconda e ultima giornata del G20 a Roma. I leader del summit che riunisce le venti maggiori potenze mondiali, accompagnati dal presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi, hanno fatto una breve passeggiata e una foto di rito. Prima di recarsi alla Nuvola dell’Eur, sede del consesso, i
grandi della Terra hanno partecipato anche al lancio della monetina nella Fontana di Trevi, considerato di buon auspicio. La moneta da 1 euro lanciata dai leader mondiali è speciale: è stata coniata in Italia e sul retro è raffigurato l’uomo vitruviano, simbolo di questo G20.

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DRAGHI: “LA LOTTA AL CAMBIAMENTO CLIMATICO È LA SFIDA DECISIVA”

Aprendo i lavori della seconda giornata del summit, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha subito ricordato l’importanza del tema ambientale sul tavolo del G20, dopo che ieri è emersa distanza tra i leader su misure immediate per contrastare il riscaldamento globale. “La lotta contro il cambiamento climatico è la sfida decisiva del nostro tempo. O agiamo adesso, affrontando i costi della transizione e andando verso un’economia più sostenibile, o interveniamo in ritardo, pagando poi un prezzo molto più alto e rischiando il fallimento“, ha detto il premier. “La lotta ai cambiamenti climatici coinvolge quasi letteralmente il mondo intero. Siamo uniti nel successo e nel fallimento”.

Il G20 fissa come proprio obiettivo il contenimento dell’aumento delle temperature globali entro 1,5 gradi e non due “perché così dice la scienza”, ha sottolineato Draghi. Secondo il padrone di casa del summit di Roma, “l’ultimo rapporto del Panel intergovernativo dell’Onu sul cambiamento climatico mostra che per scongiurare conseguenze catastrofiche dobbiamo attuare subito tagli significativi e rapidi delle emissioni“. Draghi ha aggiunto: “Dobbiamo ascoltare i moniti che arrivano dalla comunità scientifica globale, contrastare la crisi climatica in questa decade e onorare l’Accordo di Parigi e l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile”.

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“I GOVERNI NON POSSONO FARE TUTTO, PRIVATI FACCIANO LA LORO PARTE”

Il premier italiano ha proseguito: “Il passaggio all’energia pulita è fondamentale per ottenere le necessarie riduzioni delle emissioni di gas serra. Non possiamo più rimandarlo. Questa transizione richiede uno sforzo significativo e i governi devono essere pronti a sostenere i propri cittadini e le imprese attraverso di essa. Ma offre anche opportunità per stimolare la crescita, creare posti di lavoro e ridurre le disuguaglianze. Sia il settore pubblico che quello privato devono fare la loro parte”.

Per Draghi è decisivo che all’azione dei leader mondiali seguano interventi da parte dell’imprenditoria: “I governi possono fissare obiettivi a breve e lungo termine e garantire stabilità politica, finanziaria e normativa. Ma non possono fare tutto. Le aziende private accelerano la diffusione delle tecnologie pulite, promuovono l’innovazione e promuovono la produzione su larga scala. Il finanziamento pubblico aiuta ad attrarre finanziamenti verdi e a ridurre i rischi per gli investimenti del settore privato. I partenariati pubblico-privato uniscono i due. Dobbiamo sostenere iniziative private che inseriscono priorità sociali e ambientali nei loro modelli di produzione, come l’iniziativa di Sua Altezza Reale il Principe Carlo sui mercati sostenibili”, ha concluso il premier.

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AL TAVOLO ANCHE IL PRINCIPE CARLO: “NON POSSIAMO NON ASCOLTARE LA VOCE DISPERATA DEI GIOVANI”

Per l’occasione, Draghi ha invitato anche il principe Carlo, nel giorno in cui a Glasgow si aprono i lavori della conferenza Cop26 delle Nazioni Unite. “Non si può non ascoltare la voce
disperata dei giovani del mondo
, che ci vedono come coloro che hanno in mano il loro futuro”, ha dichiarato il principe di Galles nel corso di un side event del G20 dal titolo ‘Il ruolo del settore privato nella lotta contro il cambiamento climatico’. Carlo, erede al trono della regina Elisabetta II, ha aggiunto che “in anni di attività di sensibilizzazione e consapevolezza rispetto ai rischi di una crisi ambientale ho deciso principalmente di ascoltare gli altri, perché è la cosa più importante”.

Tra le voci ascoltate al Principe, anche quelle “dei leader dei Paesi del Commonvwealth, le cui comunità sono le più vulnerabili rispetto al cambiamento climatico in assoluto”. Fondamentali anche “gli attori del settore privato”, ha evidenziato l’esponente della famiglia reale britannica. “Oltre 3mila amministratori delegati di tutti i comparti, compresi i servizi finanziari, detengono in asset ben oltre 60 trilioni di dollari“, ha sottolineato il principe. “Questi dirigenti si sono dimostrati molto sensibili sia alle opinioni dei consumatori, sia a quelle dei loro azionisti: entrambi chiedono un cambio di politica rispetto al clima”.

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“PER LA TRANSIZIONE ECOLOGICA SERVONO TRILIONI DI INVESTIMENTI OGNI ANNO”

“Se vogliamo raggiungere il vitale obiettivo climatico di 1,5 gradi – un obiettivo che salverà le nostre foreste e fattorie, i nostri oceani e la fauna selvatica – abbiamo bisogno di trilioni di dollari di investimenti ogni anno per creare le nuove infrastrutture necessarie alla transizione verso la sostenibilità. I governi da soli non possono raccogliere questo tipo di somme. Ma il settore privato può farlo, lavorando in stretta collaborazione con i governi e la società civile”. Così il principe Carlo sulla ricetta per contrastare il cambiamento climatico.

L’erede al trono della Regina Elisabetta II interverrà in settimana anche alla 26esima Conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico (Cop26), al via oggi a Glasgow. Il principe ha fondato quasi due anni fa la Sustainable Markets Initiative per un mercato più sostenibile. Nel quadro di questa iniziativa, sono emerse alcune necessità da parte del settore privato nell’ottica della lotta al cambiamento climatico e per la transizione verso la sostenibilità. Tra queste, ha evidenziato Carlo, quella di avere “chiari segnali di mercato dai governi, in modo da poter pianificare a lungo termine“, ma anche “l’allineamento delle tabelle di marcia dei Paesi, delle industrie e degli investimenti. In questa ottica, ha aggiunto l’erede al trono, “le banche multilaterali di sviluppo hanno un ruolo fondamentale da svolgere nella creazione di un ambiente favorevole agli investimenti che supporti un futuro sostenibile”.

UE-USA RIMUOVONO DAZI SU ACCIAIO E ALLUMINIO

Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha espresso “grande soddisfazione per l’accordo raggiunto da Unione europea e Stati Uniti sui dazi su acciaio e alluminio. La decisione, che coincide con il Summit G20 di Roma, conferma l’ulteriore rafforzamento in atto delle già strette relazioni transatlantiche e il progressivo superamento del protezionismo degli scorsi anni”. Così una nota di Palazzo Chigi dopo la decisione di Ue e Usa di rimuovere i dazi su acciaio e alluminio voluti nel corso della presidenza Trump.

DI MAIO VEDE IL MINISTRO DEGLI ESTERI INDIANO

“Relazioni bilaterali, intensificazione del dialogo e cooperazione in materia di transizione energetica e situazione afghana. Questi i temi al centro di un incontro
bilaterale tra il ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Luigi Di Maio, e l’omologo indiano S. Jaishankar, che si è tenuto a margine del G20 in corso a Roma”.
Lo comunica in un tweet la Farnesina.

VERTICE TRA BIDEN ED ERDOGAN

A margine degli incontri in programma alla Nuvola dell’Eur, si è tenuto un vertice bilaterale tra il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan. Ieri Erdogan aveva incontrato, tra gli altri, il premier Mario Draghi. Un bilaterale poco gradito agli attivisti curdi, che hanno accusato il governo italiano di “complicità” nel conflitto tra Turchia e curdi.

MACRON: “PARTENARIATO EUROPA-AFRICA DURANTE PRESIDENZA UE ALLA FRANCIA”

“In termini di economia, mobilità, sicurezza ed ecologia, condividiamo tante sfide! Sì, il partenariato Europa-Africa sarà uno degli obiettivi della Presidenza francese del Consiglio dell’Unione europea. La data è fissata: primo semestre 2022”. Lo ha scritto su Twitter il presidente della Francia, Emmanuel Macron, che sta partecipando ai lavori del G20 in corso a Roma. In settimana l’inquilino dell’Eliseo aveva già annunciato l’intenzione di arrivare a un accordo tra Europa e Africa in fatto di immigrazione, sempre nell’ambito della presidente
francese del Consiglio dell’Ue al via a gennaio 2022.

FAKI (UNIONE AFRICANA): “GIORNATA PRODUTTIVA, AGIRE CON URGENZA SU VACCINI E CLIMA”

“Una prima giornata produttiva qui al summit del G20 di Roma. Ho esortato i leader mondiali ad agire con urgenza in fatto di equità vaccinale e giustizia climatica, al fine di garantire la ripresa economica globale”. Così su Twitter il presidente della Commissione dell’Unione Africana (Ua,), Moussa Faki Mahama, che sta partecipando ai lavori del forum dei grandi in corso nella Capitale. Il principale organismo multilaterale africano, che comprende al suo interno tutti i 55 Paesi del continente, sta prendendo parte al G20 su invito della presidenza italiana.

Agenzia DiRE  www.dire.it

 

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