È online il videoclip di “MONGOLFIERE”, nuovo brano del cantautore Alessio Marucci, disponibile anche in streaming e in digitale al link: https://lnk.to/mongolfiere .
Il video, così come la canzone, incentra il suo sviluppo sulla nostalgia verso qualcosa che non c’è più. Protagonista del video è una coppia che rivive da spettatrice i propri ricordi, attraversando così emozioni diverse, a volte anche contrastanti. Dalla serenità alla tristezza, fino ad arrivare a quella ricorrente nostalgia, quando lei decide di andare via, che provoca in lui la rassegnazione di essere rimasto solo con qualche ricordo.
“Mongolfiere” nasce dalla nostalgia per qualcosa che era, ma che non è più. Percorre strade fatte di ricordi, affronta il dolore di un addio, ma spera in qualcosa di migliore che arriverà. Il punto di vista, infatti, è proprio quello di una persona immersa nel suo dolore per aver perso qualcosa che credeva importante, che intorno a sé trova solo ciò che resta, ovvero macerie; ma è serena, perché sa di aver fatto il possibile per salvare quel che poteva salvare.
“Questa canzone è nata in un momento delicato, in cui ho capito che non sempre le perdite sono qualcosa di negativo”.
Il meccanismo delle mongolfiere, in un certo senso, è correlato al concetto di libertà: quando una relazione finisce, che sia un amore o un’amicizia, potrebbe essere vista come qualcosa che aiuta a ritrovarci, una sorta di liberazione da un peso che ci tratteneva a terra e che liberandocene rende più agevole il decollo della mongolfiera.
Come si dice in questi casi: “le canzoni migliori nascono da un cuore infranto”.
Il testo è nato dalla preziosa collaborazione con Marco Canigiula (autore anche per Annalisa, Emma Muscat e tanti altri) e Francesco Sponta (autore anche per Annalisa, Arisa, Anna Tatangelo e tanti altri), così come l’arrangiamento, curato negli studi di Cantieri Sonori.
Crediti:
Produzione video: Cuadro Film
Scritto da: Alessio Marucci, Marco Canigiula,
Francesco Sponta
Prodotto da: Cantieri Sonori
Distribuzione: Artist First
Artwork: Danila Salerno |