VENEZIA – Mario Martone torna a Venezia, a due anni dal film ‘Il sindaco del rione Sanità’, tratto dalla celebre opera di Eduardo De Filippo, con un’altra opera che parla di teatro, di Napoli e di paternità negata, questa volta a plurimi livelli. Lo fa con ‘Qui rido io‘, in concorso alla 78esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia.
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La pellicola è un ritratto del grande commediografo e attore napoletano Eduardo Scarpetta, interpretato da Toni Servillo (alla Mostra anche in ‘È stata la mano di Dio‘ e ‘Ariaferma‘) e della sua enorme famiglia allargata. “Un patriarca amorale”, lo ha definito il regista, rappresentato nel momento in cui, all’apice della carriera, “pecca di ubris, decidendo di sfidare il più grande poeta d’Italia, Gabriele D’Annunzio”, parodiando una sua opera, il che lo porterà a dover affrontare la prima storica causa sul diritto d’autore in Italia. “Quanto si può scherzare su argomenti su cui non si può scherzare? Ci sono cose su cui oggi non si può più molto scherzare, ed è anche un bene- ha dichiarato Martone rispondendo a una domanda dell’agenzia Dire -. Le cose cambiano, qualche anno fa era in un modo ora è così, in futuro, quando una serie di questioni sociali saranno state un po’ messe a posto, sarà ancora un’altra cosa, magari si allenterà la presa. Certamente Scarpetta ci si è trovato in mezzo, la sua comicità irritava un po’ di artisti napoletani che volevano un teatro fatto non solo di risate. E D’Annunzio rappresenta una forma d’arte legata al potere, rappresenta ciò che è alto”.
Oltre alla paternità negata del testo parodiato del poeta, nella pellicola c’è anche e soprattutto quella non concessa ai tanti suoi figli (tra cui i celebri Titina, Eduardo e Peppino De Filippo) generati fuori dal matrimonio, ma comunque accolti nella enorme ‘famiglia-compagnia-tribù’ di Scarpetta, dove casa e teatro sono una cosa sola.
“In uno scambio fantastico di vita e palcoscenico, si mischiano continuamente le tende dei salotti e le quinte del palcoscenico– ha dichiarato Servillo oggi in conferenza stampa al Lido- È stata un’occasione magnifica interpretare Scarpetta, un attore che celebra la vita. È un film in cui coincidono nascite e debutti, successi e insuccessi, le invidie e l’ammirazione, come in un grande prisma che è la vita stessa”. A intrecciare ulteriormente vita e arte, la presenza nel cast di un vero Scarpetta, il giovane Eduardo, bisnipote di Vincenzo Scarpetta (personaggio che interpreta nel film) e figlio del capo dinastia a cui Servillo presta il volto.
A fare da sfondo la sfavillante Napoli degli inizi del ‘900, dove splendono teatri e cinematografo, e che torna prepotente anche nella colonna sonora, con brani che rievocano la città in maniera libera, in quanto non per forza storicamente legati al periodo in cui Scarpetta è vissuto. Il film, di stampo fortemente teatrale, racconta una storia straordinaria in maniera lineare e senza esercizi di stile degni di nota. Buona la prova attoriale di un cast di alto livello, a cui si accompagna un ottima scenografia e bellissimi costumi.
MARTONE: “LUNEDÌ INIZIO LE RIPRESE DI UN FILM AMBIENTATO NELLA NAPOLI DI OGGI“
Dopo ‘Il sindaco del rione Sanità’ e ‘Qui rido io’, Mario Martone è pronto ad iniziare un nuovo progetto cinematografico dal sapore partenopeo. “Lunedì inizio un film ambientato nella Napoli di oggi. Lunedì darò il primo ciak”, ha dichiarato il regista, oggi al Lido. “Con Toni abbiamo fatto tanto teatro insieme e abbiamo incontrato Napoli in varie occasioni; portato qui ‘Morte di un matematico napoletano’. Ecco questo è un film che ci aspettava da 40 anni”, ha aggiunto.