Dragon Family.

Cara/o immaginalista,
hai messo a fuoco i tuoi obiettivi?
Sei pronto per realizzare il tuo Ikigai?
L’Imaginal Academy è qui per suggerirti nuove strade da percorrere per allenarti alla libertà ed essere controcorrente. Per essere un ribelle è importante allenarsi e addestrarsi alla ribellione, che è un atto d’amore e di trasformazione profonda.
Le apparenti sconfitte si trasformano in grandi opportunità.
Allora vinci perché sei quello che sei senza dipendere dal giudizio del mondo.

Proprio per questo abbiamo creato un nuovo percorso per nutrire
e rafforzare la tua costanza e il tuo impegno.
La Premium cambia pelle e si chiamerà Dragon Family.
Avrai a disposizione podcast esclusivi e video inediti di Selene.
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A non cambiare è il prezzo, che rimane sempre lo stesso, 29 euro al mese, e ti basterà cliccare sul pulsante all’interno del tuo account
per essere parte della grande Dragon Family.

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Il momento giusto
Tomoe sentì che era il momento di partire per il grande cammino,
il viaggio della dissoluzione delle forme, lo stesso che hanno imboccato molte specie animali come il gatto di Iriomote, la gru della Manciuria, l’ibis eremita.

«Tutte le specie cosiddette estinte o minacciate di estinzione si stanno spostando,
in effetti», mi disse un giorno Noburo,
proprio di fronte a un’enorme parete di legno e carta
nel refettorio del monastero, sulla quale vi erano dise- gnati degli ibis neri.

Mi alzai in piedi con le lacrime agli occhi.
La visione sciamanica secondo la quale le specie viventi si spostano dal visibile all’invisibile mi aveva commosso.
Avrei voluto far scorrere la parete di carta, e trovarvi dall’altra parte
esemplari di ogni specie estinta. Infatti, è proprio così che deve funzionare.
La Grande Soglia che divide i mondi dev’essere ancora più sottile
di una parete di carta, ma per aprirla ci vuole una chiave.
Bisogna pensare come un animale, per esempio un uccello,
per attraversare la Grande Soglia e fare ritorno.

Allora, Noburo e io passammo del tempo meraviglioso a condividere tutto quello
che sapevamo sul viaggio sciamanico. Sentivo di poter spartire con lui persino le stanze della mia mente dove io stessa entro di nascosto.
Secondo la visione di Noburo, in wabi sabi si cela anche la chiave segreta
per attraversare la Grande Soglia e per fare ritorno, la chiave del viaggio sciamanico.

A ridosso della parete con i grandi ibis neri dipinti, lui mi spiegò che wabi indica
il distacco e l’astensione, è la consapevolezza che nulla può essere afferrato,
perché nulla ci appartiene, ed è anche il piacere di una sensazione di serena melanconia, un sentimento spirituale.
Sabi, invece, è la sensazione delle cose che svaniscono.

«L’unica cosa in cui vale la pena di credere è l’equilibrio», mi disse una sera e, dopo una pausa di silenzio, aggiunse: «L’equilibrio è moderatezza, sobrietà, umiltà, ritmo».

Selene Calloni Williams, Wabi Sabi – La bellezza della vita imperfetta. Ed. Pickwick

Su Amando.it
la psicosessuologa Bianca Fracas pubblica un articolo su Wabi Sabi
di cui trovi qui di seguito un estratto.

“L’espressione giapponese Wabi Sabi mescola concetti zen di pace e meditazione; il termine “Wabi” descrive la melanconia, la dolce tristezza e l’incompiutezza, mentre la parola “Sabi” indica il passare del tempo che non torna più indietro. Messe insieme queste due parole sono l’invito a godere della vita nel presente, senza ansia per ciò che in futuro sarà, e ad accettare le proprie imperfezioni.

La filosofia nipponica insegna a prendere ogni singolo secondo per ciò che è e dà, accogliendo le cose quotidiane accettandone i difetti, le fragilità e la transitorietà.
Un mantra contro corrente dal momento che viviamo in una società che richiede sempre performance e perfezione ma che come possiamo notare non regala di certo la serenità.
Secondo il concetto di Wabi Sabi, invece, proprio imparando a seguire l’andamento delle cose, accettando il cambiamento e l’imperfezione è possibile trovare una via per la felicità.”