Ritorno a scuola, come scegliere lo zaino anti lombalgia? I consigli degli ortopedici.
di Manuela Boggia
Gigante (Sitop) ai genitori: “Deve essere compatto, leggero e con le rotelle”.
Telaio leggero, bretelle larghe e imbottite, schienale rigido, cintura di allaccio alla vita. Queste le caratteristiche principali che dovrebbe avere lo zainetto scolastico. Ad elencarle, in vista del rientro a scuola, è Cosimo Gigante, presidente della Società italiana di ortopedia e traumatologia pediatrica (Sitop). “Lo zaino dovrebbe essere compatto, per favorire una buona organizzazione dei libri al suo interno, e preferibilmente dotato di rotelle- spiega Gigante- in modo che possa essere trascinato, invece che portato sulle spalle, nel caso in cui dovesse risultare troppo pesante”.
Ma quanto dovrebbe pesare uno zainetto? “La letteratura su questo non è concorde- sottolinea l’ortopedico pediatrico- ma il limite di tolleranza generalmente accettato è fra il 5% e il 15% del peso corporeo del bambino in crescita. Dunque se guardiamo a un adolescente o a un preadolescente di 40-50 kg, lo zaino non dovrebbe pesare più di 7-8 kg- precisa Gigante- ma a volte ci sentiamo dire dai genitori che gli zaini dei propri figli arrivano anche a superare i 15 kg”.
ZAINI TROPPO PESANTI POSSONO CAUSARE PROBLEMI ALLA COLONNA VERTEBRALE?
Una tra le domande più frequenti che si pongono le famiglie è proprio se l’uso di zaini troppo pesanti possa incidere sulla deformità della colonna vertebrale promuovendo, ad esempio, una scoliosi. “Da questo punto di vista possiamo tranquillizzare i genitori- dice Gigante- nel senso che la scoliosi è una malattia che si caratterizza per una deformità rigida strutturata a carattere evolutivo che, fatte salve situazioni particolari, è prevalentemente geneticamente determinata e quindi non può essere promossa dall’esposizione a carichi eccessivi come quelli di uno zainetto”. Al contrario “la problematica che più comunemente può essere messa in relazione a uno zaino troppo pesante- spiega il presidente Sitop- è il dolore lombare. Normalmente siamo abituati all’idea che questo tipo di disturbo possa interessare la popolazione matura o anziana ma in realtà l’incidenza della lombalgia, intesa come almeno un episodio in un anno, interessa una percentuale di ragazzi che va dal 17% al 50-60% e cresce con l’età fino a raggiungere il suo apice in corrispondenza dell’adolescenza”, precisa Gigante.
Il presidente Sitop spiega che la lombalgia “è più frequente nel sesso femminile e in soggetti che hanno una iper lassità legamentosa, alcuni studi ci dicono anche che può essere legata a particolari profili di personalità e all’abuso del fumo. Ma spesso- precisa il medico- non sappiamo neanche per quale motivo ci siano questi disturbi che comunque il più delle volte sono transitori o recedono con la somministrazione di un analgesico”. Pertanto “non si può escludere che uno zaino troppo pesante induca una condizione di sovraccarico funzionale tale per cui c’è un limite di fatica fisiologico che viene superato e quindi questo può generare dolore”, spiega Gigante.
Il problema non è solo il peso. “Alcuni studi ci dicono che nell’insorgenza della lombalgia non è tanto importante il peso quanto il tempo di esposizione– precisa Gigante- questo vuol dire che uno zainetto pesante non dovrebbe essere portato per più di 15 minuti. Oltre questo limite temporale, infatti, può indurre una sindrome lombalgica”.
COME PREVENIRE LA LOMBALGIA?
Come prevenirla? “Oltre a scegliere uno zainetto con le caratteristiche sopra elencate- dice il medico- bisogna anche ricordare che non andrebbe mai portato su una spalla sola. Poi- continua Gigante- ci vuole una buona organizzazione scolastica: i docenti dovrebbero dire in anticipo qual è il programma della lezione in modo da consentire ai ragazzi di contingentare i libri a quelli la cui fruizione si rende necessaria per la data giornata. Dovrebbe esserci poi un approccio multidisciplinare al tema– auspica l’ortopedico- nel senso che potrebbero essere coinvolti anche i professori di Scienze motorie. Si sa, infatti, che sono i ragazzi più esili, magari anche dal profilo muscolarmente astenico, i più soggetti ai disturbi lombari e su di loro si dovrebbe lavorare migliorando il tono muscolare”. Infine “bisogna attenzionare i ragazzi e quando la riproposizione della lombalgia è troppo frequente o si estende alle fasi notturne o è associata ad altri sintomi, allora una visita ortopedica pediatrica può essere opportuna”, conclude Gigante.
Agenzia DiRE www.dire.it