Paralimpiadi, Maria Andrea Virgilio vince il bronzo nel tiro con l’arco.

di Mirko Gabriele Narducci

L’arciera azzurra batte 142-139 la russa Artakhinova nella finale per il terzo posto del compound open individuale. Bronzo anche per Andrea Liverani nella carabina mista.

TOKYO – Maria Andrea Virgilio è medaglia di bronzo nel compound open individuale femminile ai Giochi Paralimpici di Tokyo 2020. L’arciera azzurra ha battuto 142-139 la russa Stepanida Artakhinova nella finale per il terzo posto allo Yumenoshima Park Archery Field. “Questa medaglia mi ha ripagato di tutti i sacrifici fatti in questi anni, per cui ringrazio l’Asd Dyamond Archery, di cui è presidente Guglielmo Fuchsova che è anche il mio tecnico”.

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La mattinata giapponese che ha portato il bronzo al collo di Virgilio, all’esordio assoluto a una Paralimpiade, è iniziata presto per l’Italia del tiro con l’arco: lei e la compagna di squadra Eleonora Sarti, nella stessa parte del tabellone, hanno disputato e superato gli ottavi di finale quando in Italia erano da poco passate le 3 del mattino. Virgilio ha avuto la meglio 136-135 sull’iraniana Farzaneh Asgari, mentre Sarti si è sbarazzata della brasiliana Jane Karla Gogel con un sublime 146-140 che le è valso il nuovo record paralimpico.

IL DERBY AZZURRO AI QUARTI

E così ai quarti di finale, sotto il sole cocente di Tokyo, è stato derby azzurro: le arciere italiane hanno scoccato l’una contro l’altra alle 4.30 italiane e a prevalere è stato il sangue freddo della trapanese Virgilio, che ha approfittato del ‘missed target’ nella prima freccia della quinta e ultima volee della compagna di Nazionale, chiudendo sul 138-121 e guadagnandosi la semifinale. “Ci siamo affrontate spesso in Italia e in ambito internazionale e credo che ci soffriamo entrambe“, ha commentato Virgilio in zona mista al termine del match. “Poteva andare anche diversamente, ma questo è il gioco”.

SARTI FUORI CON IL RECORD

Per Sarti, invece, una sconfitta resa meno amara dal record paralimpico di 146 su 150: “Purtroppo è andata così, ma il risultato non è dipeso dal fatto che fosse un derby. Mi dispiace perché un po’ la tensione, un po’ il vento, un po’ il caldo non sono riuscita a fare completamente il mio tiro”. Nella semifinale, Maria Andrea Virgilio è stata sconfitta dalla britannica Phoebe Pine Paterson per 140-137, per poi andarsi a giocare la vittoriosa finale per il bronzo contro la russa Artakhinova.

VIRGILIO: “A CASA TUTTI PAZZI PER LA MEDAGLIA”

“Sono nata a Bagno a Ripoli, in provincia di Firenze, dove c’è un centro per la mia patologia che è la spina bifida, ma sono una trapanese doc. Mi sono già arrivati tanti messaggi, a casa sono impazziti per questa medaglia, non hanno dormito la notte. Le dediche? Preferisco farle in privato”. Lo ha detto Maria Andrea Virgilio, medaglia di bronzo nell’open compound femminile ai Giochi Paralimpici di Tokyo 2020, nella zona mista dello Yumenoshima Park dopo la premiazione. “L’incontro più difficile è stato quello con la mia compagna di stanza Eleonora Sarti ai quarti di finale, soprattutto dal punto di vista nervoso, anche perché siamo amiche – ha sottolineato Virgilio – Con lei abbiamo parlato prima della gara e le avevo chiesto qualche consiglio perché aveva più esperienza di me, avendo già fatto Rio”.

“ESSERE SICILIANA MI HA AIUTATO CONTRO IL CALDO”

Questa medaglia, ha aggiunto, “l’avevo sognata, essendo siciliana sapevo come combattere il caldo e l’ho patito molto meno di altre. Bello finalmente battere la russa che mi aveva sempre sconfitto in passato e che ci aveva escluso anche nella gara a squadre di ieri ai quarti di finale allo shoot-off”. Soddisfatto il ct della Nazionale e allenatore di Virgilio, Guglielmo Fuchsova: “L’abbiamo conosciuta per caso grazie a un progetto organizzato dal Cip all’interno di un centro di riabilitazione all’Aias di Pacheco, in provincia di Trapani. Le abbiamo fatto provare diversi sport, come il tennistavolo e l’atletica, ma quando ha cominciato col tiro con l’arco abbiamo capito subito che era quella la sua disciplina“, ha detto riferendosi all’arciera azzurra.

LA PRIMA MEDAGLIA FEMMINILE NEL COMPOUND

“La cosa più difficile – ha ammesso il tecnico Fuchsova – è stata convincerla a continuare, anche perché a Trapani non c’era nessun centro attrezzato per il tiro con l’arco. Così ho deciso di creare una succursale a Trapani, oltre alla sede centrale di Palermo: questa medaglia ci ripaga per tutti gli sforzi. È una medaglia storica perché è la prima di sempre al femminile per il compound, disciplina presente esclusivamente alla Paralimpiade. Bello assistere a questo passaggio di testimone sullo stesso campo di gara a Tokyo tra Lucilla Boari“, bronzo ai Giochi olimpici, “e Maria Andrea Virgilio: entrambe hanno fatto la storia del tiro con l’arco azzurro in campo femminile. E ancora non è finita”.

LA SCHEDA DELL’ARCIERA TRAPANESE

La trapanese Maria Andrea Virgilio, medaglia di bronzo nell’arco compound open individuale femminile ai Giochi Paralimpici di Tokyo 2020, è nata a Bagno di Ripoli (Firenze) il 17 novembre del 1996 ed è tesserata per l’Asd Dyamond Archery Palermo. Esordio in Nazionale nel 2017, è alla sua prima partecipazione a una Paralimpiade: nel suo palmares, il bronzo di oggi andrà ad affiancare quello conquistato ai Mondiali di Hertogenbosh (Olanda) nel 2019 nel misto a squadre. “Nella mia vita lo sport rappresenta tutto. In realtà posso dire che vivo per questo”.

Virgilio è uno dei volti nuovi del tiro con l’arco paralimpico italiano. Giovane ma con la personalità giusta: “Non c’è nulla del tiro con l’arco che non mi piace, forse solo qualche comportamento scorretto sulla linea di tiro. Ma è lo sport che porto nel cuore”. Personalità, la stessa che le fa ammettere che “non ho una atleta in particolare al quale mi ispiro. Di alcune atlete posso apprezzare il gesto tecnico, di altre il comportamento che tengono in gara”.

Se non avesse fatto l’atleta, a Virgilio sarebbe piaciuto “diventare pilota di aerei”. Il viaggio ideale dopo Tokyo? Ancora l’Oriente, ma stavolta il Sud-Est Asiatico: “Sarà sicuramente la Thailandia, un posto pieno di cultura che da sempre mi ispira”. “Cos’è la resilienza per me? È non abbattermi mai e pensare in maniera positiva”. D’altra parte, come recita il testo di ‘One Drop’ di Bob Marley, una delle sue canzoni preferite: “Ogni giorno dobbiamo continuare a combattere”.

LIVERANI BRONZO NELLA CARABINA MISTA

Andrea Liverani è medaglia di bronzo nella carabina mista 10m standing SH2 ai Giochi Paralimpici di Tokyo 2020. Liverani, all’esordio assoluto a una Paralimpiade, ha totalizzato uno score di 230.7 nella finale disputata al poligono dell’Asaka Shooting Range. Nel turno precedente si era aggiudicato le finali da primo con uno strepitoso 635.3 che gli è valso il nuovo record paralimpico nelle qualificazioni di specialità (a solo 0.8 dal record del mondo).

Agenzia DIRE  www.dire.it

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