A tre anni dal disastro del Ponte Morandi, Genova ricorda le 43 vittime.
Un lungo minuto di silenzio, campane a lutto e sirene del porto: la città si ferma ricordando la tragedia del 14 agosto 2018.
GENOVA – Sono di nuovo le 11.36 del 14 agosto. Tre anni fa, la pila 9 di Ponte Morandi si accartocciava su stessa e portava via 43 vite. Nel silenzio, rotto solamente dal suono delle campane a lutto ordinato in tutta la diocesi e dall’eco lontana delle sirene del porto, il ricordo dei parenti e delle istituzioni. Ancora una volta, si sono raccolti tutti nella “Radura della Memoria”, sotto il nuovo ponte San Giorgio.
Oggi non c’è il presidente del Consiglio, Mario Draghi, che era stato invitato dal sindaco Marco Bucci e la cui presenza sarebbe stata molto gradita ai familiari. Il governo, però, è presente con i ministri Enrico Giovannini e Marta Cartabia, già dalle 8.30 alla Messa in suffragio delle vittime, celebrata dall’arcivescovo di Genova, Marco Tasca, a San Bartolomeo della Certosa.
Sotto il ponte, invece, le corone della presidenza della Repubblica, della presidenza del Consiglio e dei familiari delle vittime. Prima della commemorazione istituzionale, alla presenza anche dell’architetto Stefano Boeri e una rappresentanza dei familiari delle vittime, la prima, simbolica picconata nel luogo in cui sorgerà il nuovo Memoriale, proprio al posto della vecchia pila 9. Poi, gli interventi delle autorità e di Egle Possetti, presidente del comitato Ricordo vittime di Ponte Morandi. Alle 11.36, il silenzio, il ricordo e la commozione. A pochi passi dalla “Radura della Memoria”, c’è chi ha preferito, ancora una volta, lanciare una rosa bianca nel letto del Polcevera, come ogni 14 del mese nel primo anno della tragedia e ogni 14 agosto da allora, dall’ex ponte delle Ratelle, che ieri sera è stato battezzato “Passerella 14 agosto 2018”. Un minuto di interminabile commozione, un minuto troppo breve per ricordare chi da tre anni non c’è più.
UN MOMENTO DI RACCOGLIMENTO DAVANTI ALLE CORONE DI MATTARELLA E CHIGI
Un momento di raccoglimento davanti alle corone in memoria delle 43 vittime. Inizia così la commemorazione per il terzo anniversario della tragedia di Ponte Morandi. Tre le corone depositate sotto il nuovo viadotto San Giorgio ai “43 angeli per sempre nei nostri cuori”: una della presidenza della Repubblica, una della presidenza del Consiglio e una dei familiari delle vittime.
Davanti alle corone, a rendere onore alla memoria di chi ha perso la vita il 14 agosto 2018, una rappresentanza dei familiari, guidata dalla presidente del comitato Ricordo vittime Ponte Morandi, Egle Possetti, i ministri Enrico Giovanni e Marta Cartabia, il governatore Giovanni Toti, il sindaco Marco Bucci e i parlamentari liguri.
L’ARCIVESCOVO TASCA: “TUTTI ASCOLTINO LE FAMIGLIE CHE SOFFRONO”
“È davvero importate che chi soffre non si senta mai solo. Non so quanto possa alleviare il dolore, ma è importante che tutti si sentano impegnati ad ascoltare, a dialogare, a non lasciare niente di intentato”. Così l’arcivescovo di Genova, Marco Tasca, nell’omelia della messa in suffragio delle 43 vittime del Ponte Morandi, nel terzo anniversario della tragedia. La celebrazione è officiata nella parrocchia di San Bartolomeo della Certosa, alla presenza, tra gli altri, dei ministri Marta Cartabia ed Enrico Giovannini, del sindaco Marco Bucci e del governatore Giovanni Toti.
“Nella fatica, nella difficoltà, nell’oscuramento della vita, il Signore Gesù cerca una relazione, come risposta alle tante domande che ci sono– prosegue Tasca- quante domande ci sono nel cuore delle famiglie delle vittime. E le risposte possono arrivare dagli altri che si prendono cura di noi, cercano il dialogo, vogliono ascoltare”. Poi, ricordando la testimonianza di San Massimiliano Kolbe, morto ad Auschwitz, e le parole di San Giovanni Paolo II, conclude: “Solo l’amore crea, l’odio distrugge. Solo sapendo accogliere ed essere amati, sapremo essere vivi”.
Agenzia DiRE www.dire.it