Il ritorno trionfale di Marcell Jacobs: “Adesso non mi pongo più limiti”.
Il campione olimpico nei 100 metri rientra in Italia e viene festeggiato all’aeroporto di Fiumicino da famiglia, amici, compagni e tifosi.
Marcell Jacobs è rientrato in Italia. L’uomo più veloce del mondo, grande protagonista con due medaglie nei 100 metri e nella staffetta 4×100 ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020, è atterrato dal Giappone all’aeroporto di Fiumicino intorno alle 20.30 e ha trovato ad accoglierlo allo scalo romano una folla di parenti, amici, compagni ma anche semplici tifosi venuti ad omaggiarlo.
“Devo ancora realizzare ciò che ho fatto, è tutto bellissimo – sono state le sue prime parole – Ringrazio tutti, dalla mia famiglia al mio staff, dal gruppo sportivo delle Fiamme Oro che mi ha sempre sostenuto a tutta l’Italia che mi ha spinto in una maniera incredibile: senza di loro non sarei mai arrivato dove sono arrivato. Ho ricevuto tantissimi messaggi di incitamento prima delle gare e di congratulazioni dopo”.
Un’Olimpiade da incorniciare per il 26enne nato a El Paso (Texas) ma cresciuto a Desenzano del Garda, partito senza i favori del pronostico ma capace di portare a casa due medaglie storiche nella storia dell’atletica azzurra. “Sono partito con tanti obiettivi ma vincere due medaglie d’oro e fare il portabandiera alla cerimonia di chiusura è una sensazione unica, non potevo immaginarlo nemmeno nei miei sogni più belli. Differenze tra le due medaglie? Quella individuale l’ho vissuta come un riscatto personale – ha spiegato Jacobs -, tutti hanno sempre saputo che avevo tanto talento ma non ero ancora riuscito a dimostrarlo appieno”.
Dopo i trionfi allo Stadio Olimpico di Tokyo, qualcuno azzarda paragoni eccellenti con mostri sacri della velocità come Jesse Owens e Usain Bolt. “Loro sono dei miti assoluti – si schermisce l’azzurro -, li ho sempre studiati per cercare di rubare loro qualche segreto. Ciò che posso promettere è che mi impegnerò ancora di più, fa parte del mio carattere non pormi limiti e alzare sempre di più l’asticella. Quest’anno devo ancora fare due gare, mi godrò un po’ i festeggiamenti ma poi piedi per terra e spingere al massimo”.
Dopo un ringraziamento speciale a mamma Viviana, ovviamente presente all’aeroporto di Fiumicino per riabbracciare il figlio campione (“Ha sempre creduto in me, e mi ha spinto a crederci anche nei momenti più duri e difficili”), Jacobs è tornato sulle critiche che gli sono piovute addosso dopo l’oro nei 100 metri da alcuni giornali americani e inglesi: “Chi dice queste cose non capisce di sport, gli americani che erano con me in campo mi hanno fatto solo complimenti dopo la vittoria”.
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Jacobs ha anche svelato che sarà presente al Gran Premio di Monza di Formula 1 del prossimo 12 settembre: “Sono contentissimo per questa opportunità, io sono un vero patito di F1 e seguo sempre le corse. Vedere da vicino il Gp di Monza sarà una grande emozione. Mi piacerebbe anche guidare una monoposto, ma immagino sia parecchio difficile”, ha aggiunto sorridendo.
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Infine, un pensiero dedicato alla Capitale che lo ha accolto dopo una vita trascorsa sulle sponde del Lago di Garda. “C’è tanto di Roma in queste medaglie, l’abbiamo scelta per prepararmi perché sapevamo che poteva darmi tanto anche a livello ambientale. All’inizio ero un po’ spaventato di fare il grande salto da un paese piccolo come Desenzano del Garda a una metropoli come Roma, ma è andata benissimo”.
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