COMUNALI. ROMA, RAGGI: OK DECENTRAMENTO MA A VOLTE NON RAGGIUNGE SCOPI.

“SE LA SEMPLIFICAZIONE STABILITA CON REGOLAMENTO RESTA INATTUATA DIVENTA STERILE” (DIRE) Roma, 30 lug. – “Ho visto che c’è molta richiesta di decentramento nel vostro documento, vi prego di fare una riflessione ulteriore: più e’ spinto e più lascia autonomia di decisione ai Municipi rispetto a determinate politiche, che spesso confliggono con alcune categorie. Se la semplificazione viene stabilita con regolamento e poi non viene attuata, perché gli uffici ricevono input politici diversi, allora diventa sterile e fine a se stessa”. La sindaca di Roma, Virginia Raggi, nel corso di un confronto con Confcommercio ha compiuto un passo indietro sul tema del decentramento di competenze ai Municipi. “Attuare le zone 30 significa ridurre il traffico veicolare, ampliare gli spazi per i pedoni e la mobilità dolce e quindi spesso scontentare i residenti. Quindi c’è un tema non banale su il fatto che spesso gli interessi dei commercianti di alcune zone sono confliggenti con quelle dei residenti- ha spiegato Raggi- Se un Municipio fa prevalere gli interessi di una categoria, per effetto del decentramento è impossibile intervenire:c’è un tema di difficoltà di intervento. Siamo favorevoli ad un aumento delle competenze purché vengono attuate attraverso un bilanciamento di interessi di tutte le categorie senza tutelare quella dell’elettorato, perché altrimenti se ne penalizza un’altra. Lo vediamo con le isole ambientali, le zone trenta e la delocalizzazione del commercio su area pubblica. Sono contraria al fatto che queste competenze vengano utilizzate in maniera non ottimale agli sviluppi della città”. Pertanto secondo la sindaca “si parla di decentramento come la panacea di tutti i mali, poi quando le cose non si riescono a realizzare non si ha l’onestà intellettuale di dire che a volte il decentramento non raggiunge gli scopi prefissati, anzi li contrasta. Alcuni municipi, ad esempio, agevolano la somministrazione nei mercati rionali, altri la stanno ostacolando. Abbiamo fatto un atto per disincentivare l’apertura di nuovi minimarket e negozi di souvenir ma nei Municipi continuano a fare licenze…”.

Agenzia DiRE  www.dire.it

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