ROMA – “Nel periodo compreso tra il 30 giugno e il 13 luglio 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,26 (range 0,96- 1,62), in aumento rispetto alla settimana precedente (quando si attestava a 0,91 ndr) e sopra uno. Si osserva in maniera analoga un aumento dell’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt=1.16 (1.06-1.27) al 13/7/2021 vs Rt=0.97 (0.88-1.06) della settimana precedente).
L’elevata proporzione di soggetti giovani e asintomatici evidenziata dai dati epidemiologici pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità va considerata nella lettura di queste stime di trasmissibilità”. È quanto emerge dalla bozza dell’ultimo monitoraggio settimanale sul Covid-19 dell’Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute.
“Accelera l’aumento dell’incidenza settimanale a livello nazionale (31 per 100.000 abitanti (12/07/2021-18/07/22021) vs 14 per 100.000 abitanti (05/07/2021-11/07/2021). L’incidenza- prosegue il report- è ancora sotto il valore di 50 per 100.000 abitanti ogni 7 giorni in tutto il territorio”. Prosegue intanto la campagna vaccinale e l’incidenza è attualmente ad un livello “che potrebbe consentire il contenimento dei nuovi casi”.
19 REGIONI A RISCHIO MODERATO, MA L’IMPATTO SUGLI OSPEDALI RIMANE MINIMO
“Sono 19 le Regioni/PPAA classificate a rischio moderato e due (Basilicata e Valle D’Aosta) a rischio basso secondo il DM del 30 Aprile 2020 questa settimana”. È quanto emerge dalla bozza dell’ultimo monitoraggio settimanale sul Covid-19 dell’Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute. “Si osserva un forte aumento dell’incidenza settimanale a livello nazionale– si legge nel report- con evidenza di aumento dei casi diagnosticati in quasi tutte le Regioni/PPAA. Il quadro generale della trasmissione dell’infezione da virus SARS-CoV-2 torna a peggiorare nel Paese con quasi tutte le Regioni/PPAA classificate a rischio epidemico moderato”.
La trasmissibilità sui soli casi sintomatici e su quelli ospedalizzati è “sopra la soglia epidemica”. Ma l’impatto della malattia Covid-19 sui servizi ospedalieri “rimane minimo– evidenziano gli esperti- con tassi di occupazione e numero di ricoverati in area medica e terapia intensiva sostanzialmente stabili”.
IL TASSO DI OCCUPAZIONE DELLE TERAPIE INTENSIVE È STABILE AL 2%
“Nessuna Regione/PPAA supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è stabile al 2%, con una lieve aumento nel numero di persone ricoverate che passa da 157 (13/07/2021) a 165 (20/07/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale rimane al 2%. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in lieve aumento 1.128 (13/07/2021) a 1.194 (20/07/2021)”.
LA VARIANTE DELTA È ORMAI PREVALENTE IN ITALIA
“La circolazione della variante delta è in aumento in Italia ed è ormai prevalente. Questa variante sta portando ad un aumento dei casi in altri Paesi con alta copertura vaccinale, pertanto è opportuno realizzare un capillare tracciamento e sequenziamento dei casi”. È quanto emerge dalla bozza dell’ultimo monitoraggio settimanale sul Covid-19 dell’Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute. “È necessario raggiungere una elevata copertura vaccinale e il completamento dei cicli di vaccinazione– evidenziano gli esperti- per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus, sostenute da varianti emergenti con maggior trasmissibilità”.
Sulla base dei dati e delle previsioni dell’ECDC (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie), della presenza di focolai causati dalla variante virale delta in Italia e delle attuali coperture vaccinali, è opportuno “mantenere elevata l’attenzione, così come applicare e rispettare le misure necessarie per evitare un aumento della circolazione virale”, conclude il report.
FORTE AUMENTO DI CASI NON ASSOCIATI A CATENE DI TRASMISSIONE
“Si osserva un forte aumento nel numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (4.997 vs 2.408 la settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti scende ulteriormente (30% vs 31% la scorsa settimana). In diminuzione anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (44% vs 46%). Infine, il 26% è stato diagnosticato attraverso attività di screening”.
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