In Puglia la bolletta la paga il sole.

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IN PUGLIA LA BOLLETTA LA “PAGA” IL SOLE.

Nonostante il forte rialzo dei prezzi dell’energia, in Puglia quella prodotta da fonte solare fa segnare un minimo record per le imprese: 103 euro/MWh. A metterlo in evidenza èEnergRed.com che si propone ora di rendere entro il 2022 il fotovoltaico la fonte di energia più conveniente per le aziende, portando l’LCOE a 0,054 euro/kWh in tutt’Italia.

Forte rialzo per i prezzi dell’energia, ma in Puglia quella da fonte solare fa segnare un minimo record di costo per le imprese: 103 euro/MWh. A metterlo in evidenza è EnergRed (www.energred.com), E.S.Co. impegnata nel sostenere la transizione energetica delle pmi italiane, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili e sul solare fotovoltaico.

Il risultato è stato ottenuto grazie a due fattori, un LCOE (levelized cost of energy) per il mondo industriale più basso —raggiunto proprio da EnergRed insieme al partner GrowUp Energy, azienda di servizi legati alla vendita dell’energia fondata da Pierluigi Cipriani— e la maggiore disponibilità di risorsa solare che caratterizza la Puglia.

Certo è che oggi in Italia è già possibile realizzare impianti fotovoltaici per le PMI con delle performance economiche paragonabili ai grandi impianti di taglia “utility”.

Negli ultimi giorni, nel momento di maggiore rialzo dei prezzi dell’energia elettrica, il PUN (prezzo unico nazionale) ha superato più volte i 100euro/MWh, con rialzi del 30% delle bollette per le imprese.

In Puglia le imprese hanno tuttavia l’opportunità di avere l’energia solare disponibile ad un prezzo medio di 0,121 euro/kWh con minimi di 0,103 euro/kWh.

Considerando il bilancio energetico della regione (dati Terna) si prefigura un possibile risparmio diretto per il solo settore industriale del 37% —pari a circa 100 euro/anno per ogni kW di potenza installata— in grado di sbloccare 152 milioni di euro/anno di risorse per le imprese.

Per la Puglia —una delle regioni più avanzate dal punto di vista normativo sui temi dell’autoconsumo e delle reti intelligenti—   significherebbe anche poter destinare una parte di tali benefici ad iniziative come il reddito energetico.

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