COVID. LOCATELLI (CTS): SÌ GREEN PASS IN LOCALI AL CHIUSO, IL VIRUS CIRCOLA.
Quanto Green Pass Franco Locatelli osserva: “Credo che vadano fatte scelte per contrastare la ripresa della circolazione virale. Dare accesso a determinate attività a chi è stato vaccinato, o comunque ha il certificato verde, è una strategia inevitabile. Penso a concerti, grandi eventi, stadi, cinema, teatri, piscine palestre. In questi casi è fuori discussione la necessità del documento”. E i ristoranti? “Premesso che la scelta spetta al decisore politico – risponde – a titolo personale, dico che va considerato seriamente anche il Green Pass per mangiare al chiuso nei ristoranti. Peraltro, chi esita a tornare nei ristoranti credo che lo farebbe con più tranquillità sapendo che vi hanno accesso persone con il certificato”. In merito all’obbligo della vaccinazione a scuola, aggiunge: “Come Cts abbiamo chiesto di incentivare al massimo la vaccinazione del personale scolastico. Ma non possiamo decidere noi di renderla obbligatoria, deve farlo la politica, viste le implicazioni anche sociali di una scelta come questa. L’importante è eliminare le disparità nelle percentuali di vaccinazione, alcune regioni sono avanti nelle coperture, altre hanno percentuali più basse e devono recuperare in fretta questo gap. La priorità è far ripartire la scuola”. Infine, sulle discoteche, il coordinatore del Cts spiega: “Noi come tecnici abbiamo completato il nostro lavoro, dando il perimetro delle riaperture: solo in zona bianca, solo all’aperto, solo con il Green Pass e solo al cinquanta per cento della capienza autorizzata. Sui tempi non ci siamo espressi perché non vi erano elementi scientifici per suggerire una data piuttosto che un’altra. Si tratta di una scelta politica e in questo momento non c’è una data definita. È chiaro che se siamo obiettivi dobbiamo ricordare che il parere l’abbiamo rilasciato il 25 giugno, quando la situazione epidemiologica era decisamente più favorevole”.