Comune di Frosinone, 90 lavoratori in pensione e zero turnover: è SOS per organici e servizi.
Cuozzo (Cisl Fp): “Manca un terzo del personale previsto dalla legge. Subito un piano di assunzioni o si va verso la paralisi. Il sindaco apra il confronto”
Frosinone, 1° luglio 2021 – I pensionamenti svuotano l’organico dei dipendenti comunali mentre il turnover resta al palo. La Cisl Fp lancia un SOS sulla tenuta dei servizi del Comune di Frosinone e chiede un cambio di rotta sulle politiche del personale. “Mancano un terzo delle unità previste, senza un piano immediato di assunzioni si andrà alla paralisi”, denuncia Antonio Cuozzo, reggente della Cisl Fp Frosinone.
“Già da tempo abbiamo messo in guardia l’amministrazione, ma finora da sindaco e giunta solo colpevole silenzio”, rimarca il sindacalista. “Solo negli ultimi tre anni, sono andati in quiescenza 74 lavoratori che diventeranno 89 alla fine del 2021. Vale a dire il 30 percento dell’intera forza lavoro del Comune”.
“Il rapporto dipendenti/popolazione, per il triennio 2020-2022, così come previsto dal D.M. del 18 Novembre 2020, con cui vengono individuati i nuovi rapporti medi dipendenti-popolazione per gli enti in condizioni di dissesto, è pari a 1/152. Il che vuol dire che, in base alla popolazione, l’amministrazione comunaleavrebbe bisogno di almeno 292 dipendenti”, spiega Cuozzo, con riferimento alla rilevazione condotta dal sindacato. “Se non si procede subito a nuove immissioni, nel 2022 ci troveremmo con un numero di dipendenti inferiore a 200, cioè molto al di sotto del numero minimo indicato dalla legge”.
“E’ del tutto evidente che, in assenza di politiche assunzionali adeguate, si metterà in seria difficoltà la macchina amministrativa, facendo salire i carichi di lavoro individuali ben oltre la soglia massima di ragionevolezza ed esponendo tutto il personale ai rischi professionali riguardanti il rispetto dei tempi di lavorazione e la qualità dei servizi ai cittadini”, prosegue il reggente della federazione frusinate. “Senza contate che tanti lavoratori hanno un contratto part-time, parliamo di almeno il 15% dei dipendenti in servizio”.
“Serve un piano immediato di assunzioni, così come la trasformazione dei part-time in full-time e una revisione degli orari di lavoro che tenga conto delle reali necessità e dei tempi di lavorazione”, conclude Cuozzo. “L’inerzia dell’amministrazione rischia di costare carissima ai lavoratori e alla comunità, il sindaco apra subito il confronto”.
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