LAVORO. PROVENZANO (PD): NELL’EPOCA DELL’ALGORITMO SERVONO DIRITTI.
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“Bisogna sostenere- continua Provenzano– i processi di sindacalizzazione del settore, puntare a internalizzare lavoro e servizi con regole che rendano più trasparenti gli appalti contro le false cooperative. Per affermare i diritti nell’economia digitale, serve un nuovo statuto dei lavoratori al tempo dell’algoritmo. Questa proposta del Partito democratico è entrata anche nell’agenda di altre forze politiche. Lavoriamo per affermare un principio sacrosanto: per lo stesso lavoro ci deve essere lo stesso bagaglio di diritti e di tutele, a partire dai salari (e ieri si è fatto un passo importante sulla parità di genere nelle retribuzioni). Nel nostro Paese abbiamo una enorme questione salariale rappresentata dallo scandalo di tre milioni di lavoratori poveri. Siamo di fronte alla sistematica negazione del diritto costituzionale a una retribuzione che consenta di avere una vita libera e dignitosa. Oggi istituiamo un gruppo di lavoro per la ‘retribuzione giusta’, che affronti il tema del salario minimo nel quadro delle garanzie contrattuali, estendendo il valore legale erga omnes dei contratti sottoscritti dai sindacati maggiormente rappresentativi, sradicando la pratica in molti settori dei contratti pirata”. “C’è bisogno di una legge sulla rappresentatività delle organizzazioni sindacali. L’impegno del PD è per una piena democrazia economica, oggi rilanciamo la proposta partecipazione dei lavoratori alla governance delle aziende. La nostra missione- conclude Provenzano- è uscire da questa crisi con più diritti, più giustizia sociale e più democrazia”.