“La prima richiesta è che si spendano bene le enormi risorse che abbiamo a disposizione– premette Silvestrini-. Il Pnrr è l’elemento qualificante per poter dare al paese una distonia positiva e una potente inversione del ciclo economico: questo è il richiamo forte che stiamo facendo ormai da settimane a tutto il Governo. E poi certamente la riforma della burocrazia. Serve un atteggiamento potente e distruttivo di una condizione che è sempre più complessa, difficile ed inaccettabile. Occorre trovare un atteggiamento diverso perché quando i nodi non si sciolgono, si tagliano. Servono intelligenza e risolutezza per aiutare i nostri imprenditori a fare bene quello che sanno fare”.
Secondo il numero uno della Cna le piccole-medie imprese italiane sono pronte a raccogliere la sfida del Pnrr che guarda in particolare a internazionalizzazione, digitalizzazione e transizione ecologica. “Credo che il nostro mondo abbia capito che questo è un settore non solo innovativo ma ad alta profittabilità perché la qualità del consumatore, le esigenze della comunità, vanno in quella direzione- aggiunge Silvestrini-; fare un investimento ecologico, green e verde è diventato un investimento di profittabilità non solo di cultura. E credo che le nostre imprese faranno questo passo. Sta anche a noi dare consiglio, aiuto e prospettive in questo percorso di cambiamento”.
FISCO. SILVESTRINI (CNA): SERVE RIFORMA CHE TUTELI CETO MEDIO
“Quella del fisco è la seconda grande riforma. Io penso che, al di là delle battute che ascoltiamo giornalmente, è necessario che si condivida con tutte le forze sociali, con Cna in primo luogo, un’ipotesi di riforma organica che abbia al centro la semplificazione delle procedure e delle norme, e il ceto medio come riferimento”, aggiunge il segretario generale della Cna, Sergio Silvestrini, commentando l’ipotesi di riforma fiscale di cui si sta discutendo all’interno del Governo.
“Il ceto medio ha subito colpi durissimi in questi anni terribili- dice Silvestrini- prima dalla crisi finanziaria, poi da quella pandemica. È bene avere un riguardo particolare per questi ceti che hanno sofferto più di altri, ma sono i ceti che consentiranno ancora una volta la ripartenza del paese a cominciare dalle piccole imprese. Io ora mi aspetto il disbrigo delle pratiche più urgenti in tempi semplici, razionalizzazione, semplificazione e un occhio attento, che può essere fatto in tante maniere, dalla riduzione delle aliquote, all’Irpef, all’eliminazione dell’Imu, ma con un progetto ed un obiettivo: aiutare le piccole imprese, l’artigiano ed il ceto medio”.
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