Pagliarulo (Anpi): “Meloni premier un problema, si porta dietro i fascisti”.

A partire da sinistra: l’ex ambasciatore Calogero Di Gesù, il presidente dell’Anpi nazionale, Gianfranco Pagliarulo, e la sindaca di Marzabotto, Valentina Cuppi

di Alfonso Raimo

“Sto leggendo il volume della Meloni e nelle prime 120 pagine non c’è mai la parola ‘fascismo’. Una sorta di rimozione per cercare di presentarsi come lontana da quella vicenda e dalla sua storia anche se la sua biografia è chiara”.
ROMA – Il presidente dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo sta leggendo “Io sono Giorgia”, l’autobiografia di Giorgia Meloni. In quelle pagine ha trovato la prova di un “imbellettamento”, di una “rimozione” della cultura neo-fascista che ancora permea il partito di Fratelli d’Italia.
Per Pagliarulo, interpellato dalla Dire, il neofascismo della Meloni è un problema, tanto più che Meloni, se alle politiche prendesse un voto in più di Matteo Salvini, potrebbe ambire a ricoprire il ruolo di premier.“In primo luogo – premette Pagliarulo – vedremo se Meloni diventerà davvero Presidente del consiglio. Leggevo proprio oggi che già ipotizza di andare a elezioni anticipate dopo l’elezione del presidente della Repubblica. Ma mi colpisce un fatto: sto leggendo il volume della Meloni e nelle prime 120 pagine non c’è mai la parola ‘fascismo’. Una sorta di rimozione per cercare di presentarsi come lontana da quella vicenda e dalla sua storia anche se la sua biografia è chiara”.

Lei pensa che si tratti di un imbellettamento del fascismo e non di una presa di distanza consapevole? “Sì penso che sia un imbellettamento e la contraddizione viene rivelata dal comportamento di tanti rappresentanti di Fdi, come l’assessora all’istruzione della regione Veneto, Donazzan, che ha cantato ‘Faccetta nera’ in una radio privata e poi ha celebrato il 25 aprile in un luogo dove in realtà di intendeva ricordare dei torturatori giustizia dai partigiani“.

La Meloni si porta dietro dei fascisti convinti? “Penso proprio di sì- risponde Pagliarulo – La cultura politica che si porta dietro la Meloni è chiara e distinta e vede nel ventennio un sistema di valori, assieme anche ad altre culture politiche. Quella di Salvini è invece una cultura politica più confusionaria. Ma a me pare impensabile ignorare che una delle culture politiche di Fdi, e mi pare la dominante, sia proprio in ultima quella analisi neofascista”.

Agenzia DiRE  www.dire.it

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