ROMA – La fiducia nel Governo, guidato da Mario Draghi, sale al 51% (+2,4% in sette giorni). Non ha fiducia il 40,8%. Non sa l’8,2%. E’ quanto rileva Monitor Italia, il sondaggio realizzato da Tecnè con Agenzia Dire, con interviste effettuate l’11 giugno su un campione di mille casi.
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Continua la risalita nei consensi dell’esecutivo dopo l’inizio della caduta verticale dei consensi iniziata il 26 marzo quando, in una settimana, perse 3 punti percentuali passando dal 57,4% (del 19 marzo) al 54,2% per poi toccare la percentuale più bassa il 14 maggio con il 45,1%. Da lì è iniziata la graduale risalita fino al 51% di oggi.
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Prosegue a vele spiegate il consenso del premier Mario Draghi e aumenta di 2,4 punti di percentuale rispetto alla scorsa settimana. In totale il presidente del Consiglio ottiene il 60,4% del gradimento, e si avvicina al picco del 61,4% ottenuto nelle prime settimane dopo il suo insediamento.
Nell’ultima rilevazione del 28 maggio Draghi registrava il 58% dei consensi nel borsino dei leader. L’ultimo per gradimento nella classifica resta invece Matteo Renzi, che però uno 0,1% passando dal 10,1% al 10,2% nell’ultima settimana. Per quel che riguarda gli altri leader, continua la crescita anche di Giorgia Meloni, salda al secondo posto con il 43% dei consensi e un ulteriore +0,2% negli ultimi 7 giorni. Quindi, Giuseppe Conte che perde lo 0,3% e si ferma al 38,2% e Matteo Salvini giù dal podio con il 32,4% (+0,3%). Quinto Enrico Letta che guadagna lo 0,2% e si attesta al 29,3%. In crescita Berlusconi (+0,1%), al 29,1%, e Roberto Speranza (+0,4%) al 23,8%. Quindi Emma Bonino (-0,2%) al 19%, Carlo Calenda (+0,2%) al 18,8%. Ultimo, come detto, Matteo Renzi (+0,1%) al 10,2%.
Per quel che riguarda il premier, prosegue inarrestabile la risalita dopo il calo dei consensi i 10 punti percentuali registrata nei due mesi e mezzo successivi al giuramento del Governo. Il 13 febbraio Draghi riscuoteva il 61% di giudizi positivi dagli italiani, una percentuale salita al 61,4% sei giorni dopo, il 19 febbraio. Quindi il declino che lo ha portato a toccare quota 51,7% il 30 aprile per poi risalire gradualmente anche in concomitanza con le riaperture.
Agenzia DIRE www.dire.it