Ci sono alcune domande per cui non esistono risposte semplici e per ciò che riguarda il mondo degli investimenti, questo assume un valore ancora maggiore
Prendiamo per esempio la domanda “Qual è il modo migliore per fare soldi nel mondo del trading?”. Un interrogativo del genere potrebbe metterci angoscia, perché anche se in questo momento stiamo facendo effettivamente soldi con i mercati, sappiamo bene che il metodo che stiamo utilizzando ora potrebbe non essere il migliore o il più efficiente anche in futuro.
Immaginate che vostro figlio entri nel vostro ufficio mentre state lavorando e inizi a porvi domande sulla vostra professione e su come riuscite a fare soldi. Sarebbe un bel casino, giusto? Se voleste rispondere sinceramente a vostro figlio, sareste costretti a mettere da parte le vostre certezze e rivelare che non esistono domande prestabilite e che non sapete affatto se quello che state facendo vi farà avere successo.
Così come riponete fiducia in previsioni metereologiche che vi dicono che nevicherà anche quando il sole splende alto nel cielo, dovete fidarvi in parte anche del fatto che il vostro metodo prima o poi avrà successo. Anche perché, diciamocelo, è impossibile per qualsiasi investitore testare e sperimentare ogni cosa: la vita è troppo corta per riuscirci.
Avreste mai immaginato che un giorno i bitcoin potessero diventare così importanti? Una tecnica di trading è sempre frutto del suo tempo e mettere le cose nella giusta prospettiva storica è fondamentale, perché ci aiuta a capire ed apprezzare meglio il loro potenziale. Questo “Market Rap” è ciò che scrivo da vent’anni a questa parte ed è apparso in diversi giornali finanziari. In questo articolo ho provato ad esaminare il lato oscuro del trading (e così facendo ho cercato anche alcune risposte).
Osservando i mercati finanziari europei per lungo tempo, circa 20 anni, sono entrato a conoscenza dei lavori di ricerca privata e confidenziale degli investitori e dei loro conti di investimento, in totale circa 5mila investitori da ogni angolo del mondo hanno partecipato al mio campionato di trading. Quello che ho visto in questo processo sono state cose che credo potrebbero diventare utili anche per gli altri, sia per evitare errori sia per inseguire ed emulare i successi dei migliori trder.
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Tutte queste esperienze collezionate sono quello che provo a condividere con i lettori in questa rubrica. Inoltre, questa esperienza di trading del campionato è stata in realtà una esperienza del trader retail tipico. La definizione di retail in questo caso è che gli investimenti avvengono con i soldi del singolo e il termine è spesso utilizzato in contrapposizione con “investimenti istituzionali”.
In parole povere, gli investitori istituzionali hanno a che fare con i soldi delle banche e, quindi, dei clienti, e questa è una storia completamente diversa. Quando si investono i soldi guadagnati da noi stessi, il rischio lo si sente dentro le ossa e questo sentimento di adrenalina è unico. L’ispirazione di questi scritti nacque da quello che continuo a considerare anche oggi (dopo 20 anni dalla sua prima pubblicazione) uno dei migliori libri di trading mai scritti: Market Rap: The Odyssey Of A Still-Struggling Commodity Trader di Art Collins.
Il titolo stesso è un’illuminazione, non credete? In questo libro, Collins racconta la sua storia di trader e il suo background familiare di investitore. Il libro è allo stesso tempo divertente e informativo, con dettagli tecnici sparsi qua e là nelle pagine. Di base, lui illustra come il mercato cambia. Di fatto il libro racconta la storia di un investitore medio come me, o come qualsiasi altro dei 5000 trader indipendenti che ho conosciuto durante il mio campionato.
Il termine “still-struggling” (ancora in lotta) suggerisce che l’autore non si considera una persona di successo. Ma come possiamo definire il successo? Quali sono i segnali o a cosa lo compariamo? Se c’è sempre un modo migliore per fare qualcosa in un dato momento, come facciamo a sapere se stiamo facendo un buon lavoro?
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Dal momento in cui so personalmente quanto sia difficile sopravvivere nel mondo degli investimenti anno dopo anno, direi che successo significa, in generale e nel complesso, essere riusciti a fare soldi. Questa è la mia idea su cosa significhi avere successo negli investimenti. Tutti noi stiamo “ancora lottando” in quanto non c’è pace nella lunga guerra dell’esperienza di trading.
Nella mia ricerca, non mi spaventa porgere quelle domande che potrebbero non avere risposte. Non mi lascio facilmente impressionare dalle fantomatiche innovazioni che questa industria lancia sul mercato ogni giorno, tecnologie, software, prodotti di trading, eccetera. Il mio interesse è decostruire il processo e dissacrare il motto “ogni cosa che è semplice, puoi farla facilmente” che sembra sorvolare sulla testa dell’industria finanziaria.
Non esiste un’impresa umana che sia più difficile di investire il proprio denaro. State lottando contro il mercato e contro il vostro ego, così come contro i sentimenti che vi portano a volervi proteggere, che possono essere molto persuasivi. Un investitore istituzionale non proverà questi sentimenti quanto voi.
Il mondo del trading è un affare molto serio, come scrisse anche Gregory Millman nel 1995 nel suo libro “The Vandals’ Crown”, “To become a lawyer or a surgeon you need to study and practice for at least a decade” (Per diventare un avvocato o un chirurgo dovrai studiare e allenarti per almeno un decennio). La stessa cosa può essere detta per il trading, dal momento in cui è una professione seria come tutte le altre. Per questo, è vietato chiamarlo “gioco”. Può essere un’esperienza umiliante.
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