Rieti. Dal PCI nota sulla sicurezza.

Partito Comunista Italiano Comitato Regionale Lazio

29 MAGGIO 2021

Rieti. Dal PCI un contributo sul concetto di sicurezza dei cittadini

In questi giorni – dichiara Oreste della Posta, segretario regionale del PCI Lazio – è stato ricordato il sacrificio di magistrati e di operatori di polizia e militari per gli assalti sanguinari e gli agguati subiti dalle mafie. Tributo di vite che purtroppo in decenni hanno pagato civili, politici e uomini delle istituzioni. E’ una guerra non conclusa. Tuttavia, le mafie e la corruzione che ne è modello insito nella società, dobbiamo sconfiggerla non solo militarmente, ma socialmente, culturalmente e politicamente. Per questo, – conclude Della Posta – ho chiesto al compagno Cosmo Bianchini un contributo di riflessione in tal senso”. Il comunista reatino, ha così illustrato: “Il PCI ritiene che il diritto alla sicurezza vada inquadrato nell’ambito più alto dei diritti fondamentali di ognuno di noi; così come il diritto alla salute, il diritto alla formazione ,il diritto al lavoro ,alla libertà personale ecc.., è un pilastro fondamentale sul quale si basa qualsiasi sistema a “democrazia matura”. Sicurezza è soprattutto prevenzione ; attraverso un’azione nuova di prevenzione infatti, che si costruisce in un contesto sociale accogliente, disposto all’integrazione che protegge le persone ,che è attento alle esigenze delle famiglie ,che salvaguardia le culture ed i beni, un contesto insomma, che protegge e allo stesso tempo è in grado di stimolare le potenzialità individuali. – prosegue Cosmo Bianchini, per tanti anni dirigente della sicurezza -. Un sistema che sappia reagire con equilibrio e ponderazione alle crescenti dinamiche sociali relative alla sicurezza ,che sappia resistere alle tentazioni di soluzioni demagogiche e temporanee dettate spesso dall’emotività popolare ,sappia trovare la forza di studiare e proporre soluzioni durature ,tese a rafforzare l’incisività dello Stato e modellare il sistema ai cambiamenti sociali naturali. In tale ottica priorità assoluta deve essere la lotta alle mafie ,vero cancro della nostra società. Particolare attenzione va, in tal senso, rivolta alla corruzione, snodo centrale e linfa vitale del potere mafioso, che condiziona lo sviluppo sociale ed economico di un determinato territorio e, più in generale ,dell’intero Paese calpestando i sacrosanti diritti dei cittadini. Un sistema insomma che vada oltre la semplice correlazione dell’incisività dell’azione di “Polizia”ma sappia garantire, coniugare, il disagio giovanile, la precarietà dei “nuovi lavori”, l’integrazione degli immigrati, il ruolo dei mass-media, il ruolo degli amministratori locali e delle parti sociali ecc. Per questo – conclude Bianchini – la sicurezza dei cittadini insomma, vista con ottica completamente nuova, innovativa, che vede coinvolti non solo gli addetti ai lavori (magistratura e forze di polizia) ma una partecipazione delle varie componenti sociali alla sfida, anche culturale di perseguire una sicurezza che si coniughi con la solidarietà e le libertà. Solo sulla base di tale aspetti possiamo ricavare logicamente la visione di comunità incentrata su una cultura della solidarietà ed orientata verso il progresso civile, esattamente come ci hanno consegnato i padri costituenti nel dare vita alla Costituzione della Repubblica italiana nata per la libertà e la giustizia sociale.”.

 

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