LAVORO: PUNTARE SU FORMAZIONE E ALLEANZA PUBBLICO-PRIVATO WEBINAR FONARCOM SUI CAMBIAMENTI DEL MERCATO.
Andrea Cafà, presidente FonARCom, sottolinea che con il Recovery plan ora ci sono “tantissime risorse per fare investimenti nel digitale e per l’innovazione. Finalmente il programma di governo- osserva- ha risorse e chiare politiche industriali. Cosa sapremo fare in Italia dipenderà dalle azioni pubbliche e private che sapremo mettere in campo”. Per Cafà quindi “oggi siamo nelle condizioni di ridisegnare le politiche attive, complementari alle politiche industriali”.
Per aggiornare le competenze dei lavoratori e far incontrare domanda e offerta di lavoro quindi “bisogna puntare su una alleanza tra pubblico e privato”, per fornire così alle persone “elementi abilitanti, a cominciare dalle competenze”. Cafà sottolinea che questo impegno “non riguarda solo i lavoratori ma si estende anche agli imprenditori. È paradossale- osserva- che in Italia l’alta domanda di figure professionali coesista con un cosi’ gran numero di disoccupati. Colmare questo gap con la formazione significa non solo aumentare la produttività del Paese ma anche dare vita a nuovi modelli economici, come la nuova economia dei dati”, conclude.
Gianni Bocchieri, consigliere d’amministrazione Inapp, fa notare che “il mercato del lavoro ha bisogno di una rete, capace di intercettare le categorie che hanno più difficoltà ad entrare nel mondo del lavoro. Non è un mercato come gli altri, chi è più formato è avvantaggiato”. E avverte: “Non possiamo permetterci scontri ideologici, serve un approccio pragmatico: dobbiamo sfruttare le opportunita’ del Pnrr per la digitalizzazione”.
Per Mauro Di Nuovo, consulente del Lavoro di Vicenza, per sviluppare le attività nell’ambito del mercato del lavoro servono “passione, formazione e professionalità. Noi, quando presentiamo risorse umane, presentiamo un pacchetto di inserimento lavorativo”.
Infine per Vincenzo Silvestri, presidente Fondazione Consulenti per il Lavoro, “il rapporto con le persone fa parte della cultura della nostra professione”. Il mercato del lavoro, continua, “è talmente diverso al suo interno che c’è bisogno di tutte le componenti che possono dare un contributo, per questo serve un sistema integrato. Il pubblico da solo non può assolvere a questo immane compito, un solo soggetto non può farcela”, conclude Silvestri.