(DIRE) Roma, 25 apr. – “Sono circa 35mila i lavoratori provenienti dall’India impegnati nelle campagne italiane dove in molte realta’ rappresentano una componente determinante per realizzare le grandi produzioni di qualita’ del made in italy, a partire dal Parmigiano Reggiano e dal Grana Padano”.E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti che ha collaborato all’elaborazione del dossier statistico sull’immigrazione dell’Idos in riferimento “alla necessaria decisione del ministro della Salute Roberto Speranza di vietare l’ingresso in Italia a chi e’ stato negli ultimi 14 giorni in India”. Per Coldiretti “la presenza dei lavoratori indiani e’ molto diffusa nel centro nord Italia nelle campagne e negli allevamenti da latte in Lombardia dove svolgono tra l’altro l’attivita’ specializzata di bergamini per la mungitura delle mucche per la produzione dei grandi formaggi italiani. Si tratta della comunita’ straniera piu’ numerosa nelle campagne italiane dopo quella rumena e marocchina. In questo contesto la necessaria misura di prevenzione nei confronti del contagio rischia di aggravare le difficolta’ nei campi italiani dove senza decreto flussi e proroga dei permessi di soggiorno rischiano di mancare quasi 50mila lavoratori in una fase delicata della stagione. A pesare sono i limiti al passaggio nelle frontiere disposti da molti Paesi per l’avanzare dei contagi- spiega Coldiretti- ma la situazione rischia di diventare ancora piu’ drammatica se non verranno prorogati i permessi di soggiorno per i lavoratori stranieri presenti in Italia, in scadenza il 30 aprile prossimo”.
Si tratta, sottolinea Coldiretti, di “un problema che interessa oltre 30mila operai agricoli che potrebbero essere costretti a tornare nei propri Paesi proprio all’avvio delle attivita’ di raccolta di frutta e verdura. Il pericolo e’ la perdita delle produzioni in un momento in cui e’ importante assicurare l’approvvigionamento alimentare degli italiani pure per le difficolta’ degli scambio commerciali”. Da qui la richiesta di Coldiretti di “prorogare i permessi ma anche di accelerare nell’emanazione del decreto Flussi 2021 che dovrebbero portare nelle campagne dello Stivale altri 18mila lavoratori extracomunitari. Alle difficolta’ per l’arrivo di manodopera straniera si aggiungono- continua Coldiretti- quelle burocratiche che ostacolano l’utilizzo dei lavoratori italiani. Non e’ stata, infatti, prorogata nel 2021 la possibilita’ di lavorare nelle campagne per i percettori di ammortizzatori sociali e del reddito di cittadinanza. Si tratta di contratti a termine non superiori a 30 giorni- spiega Coldiretti- rinnovabili per ulteriori 30 giorni, nel limite di 2000 euro per l’anno 2020, che potrebbero rappresentare un’opportunita’ importante per i bilanci delle famiglie anche per la situazione di difficolta’ in cui si trovano altri settori economici. Con una adeguata formazione e semplificazione l’agricoltura nazionale puo’ offrire- conclude Coldiretti- ai cittadini in difficolta’ almeno 200mila posti di lavoro che in passato erano affidati necessariamente a lavoratori stranieri stagionali”.
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