Depositate in Senato tre mozioni di sfiducia al ministro Speranza.
“La fiducia manifestata al ministro Speranza dal presidente del Consiglio Draghi e dagli ‘intellettuali di sinistra’- dichiara Crucioli- appare aprioristica e basata esclusivamente su equilibri governativi e interessi di parte”. “Al contrario- prosegue Crucioli- la mozione di sfiducia da noi predisposta non ha nulla di ideologico e ha come unico fine quello di migliorare la qualità delle strutture che devono garantire la salute pubblica. La motivazione si basa, tra gli altri motivi, su quanto sta emergendo dall’indagine della procura di Bergamo in merito alla gestione caotica e omertosa del ministero della Salute; quel che è peggio, come recentemente dato conto in note inchieste televisive, sta emergendo l’ingerenza del ministero nell’occultamento di report scientifici per interesse politico nonché l’assenza di autonomia delle più importanti organizzazioni medico-scientifiche che dovrebbero fornire dati e informazioni a prescindere dal fatto che ciò rafforzi o danneggi il governo in carica”.
“È vero o meno che il capo di gabinetto di Speranza ha chiesto all’OMS di occultare un report scomodo sulla gestione della pandemia da parte del Governo?- domanda il senatore Mattia Crucioli- È vero o meno che i protocolli per le cure domiciliari a base di tachipirina e “vigile attesa” si sono rivelati fallimentari e illegittimi? È vero o meno che si è consentito di vaccinare per primi soggetti non fragili per età o particolari situazioni di salute? È vero o meno che, pur a fronte di misure restrittive particolarmente dure, i morti per numero di abitanti nel nostro paese risultano molti di più della media europea? Se, come è evidente a tutti, queste domande hanno risposte affermative, Speranza deve dimettersi. Per noi la salute non ha colore politico, non conta se il gatto sia rosso o nero ma che acchiappi il topo”. “Il ministro della Salute- conclude Crucioli- non solo ha fallito ma ha anche tentato di occultare i dati che dimostravano tale fallimento e noi non faremo finta di nulla solo per soggiacere a vecchie e fuorvianti narrazioni di contrapposizione tra ‘destra’ e ‘sinistra’”.